Lo sportello legale dell’associazione Progetto Diritti onlus che da più di trent’anni svolge il suo servizio di informazione, consulenza e assistenza rivolto a cittadini immigrati, richiedenti protezione internazionale e rifugiati, a partire del 1° ottobre 2018 ad oggi è stato sostenuto con un finanziamento dell’OPM Valdese nell’ambito del Progetto TUTela dei diritTI, Informazione e Integrazione – TUTTI.
TERRACINA
Gli utenti intercettati presso lo sportello di Terracina, da ottobre a dicembre 2018, sono stati circa 25, per lo più provenienti da India e Bangladesh (in conseguenza della consistente presenza delle due comunità nel territorio di Terracina e in generale nella provincia di Latina) seguiti da Nigeria, Senegal, Ghana e Georgia. Più della metà delle utenze sopracitate si è rivolta al nostro sportello per problematiche relative al rilascio o al rinnovo del permesso di soggiorno, differenziandosi a seconda delle fattispecie in questione (lavoro subordinato, lavoro autonomo, motivi familiari, protezione internazionale). La restante parte si è rivolta al nostro sportello per la gestione di istanze da presentare telematicamente alla Prefettura di Latina, volte al rilascio del nullaosta per il ricongiungimento familiare e all’ottenimento della cittadinanza italiana.
In data 16 ottobre 2018, come previsto dal progetto, è iniziato il corso di Italiano per immigrati frequentato costantemente da circa 15 persone di età compresa fra i 12 e i 48 anni, provenienti da Bangladesh, India, Venezuela, Marocco, Russia e Perù. Il corso è tenuto da un’insegnate esperta nell’insegnamento dell’Italiano agli stranieri nei giorni di martedì e venerdì dalle 18:00 alle 20:00.
Le nuove utenze intercettate nel mese di gennaio 2019 sono state circa 12, provenienti da Bangladesh (5), Senegal (2), India (1), Marocco (1), Ucraina (1), Somalia (1) e Guinea (1). Sono stati presentati quattro ricorsi per istanze di richiesta asilo, a fronte del diniego delle Commissioni territoriali, al il Tribunale Ordinario di Roma (3) e al Tribunale Ordinario di Milano (1), riguardanti due cittadini bengalesi, un cittadino senegalese e un cittadino guineano. Nuove istanze di richiesta asilo sono state avanzate presso la Questura di Latina per una cittadina ucraina, un cittadino senegalese e un cittadino bengalese. Altrettante tre nuove istanze sono state presentate per il rilascio del nulla osta per ricongiungimento familiare, richieste da un cittadino indiano, un cittadino marocchino e un cittadino somalo. Appare quindi in questo primo mese del 2019 una maggiore variabilità delle nazionalità che si sono avvicinate al nostro sportello.
Infine, con la ripresa dalle feste di Natale, il corso di Italiano per immigrati continua ad essere frequentato costantemente da circa 15 persone a lezione registrando anche tre nuove iscrizioni.
ROMA
Gli utenti intercettati presso lo sportello legale di Roma, da ottobre 2018 ad oggi, sono stati circa 1000, per lo più provenienti da: Senegal, Eritrea, Etiopia, Somalia, Sudan, Mali, Costa D’Avorio, Guinea Conakry, Burkina Faso, Mauritania, Gambia, Nigeria, Marocco, Tunisia, Egitto, Palestina, Siria, Iran, Iraq, Afghanistan, Pakistan, India, Bangladesh, Cina, Turchia, Albania, Ucraina, Perù, Ecuador, Colombia, Brasile, Venezuela, El Salvador, Argentina.
Molti dei cittadini stranieri che si rivolgono al nostro sportello richiedono informazioni generiche, più della metà necessita di consulenze specifiche, di questi la maggior parte ha bisogno della nostra assistenza su problemi concreti riscontrati.
In questi ultimi mesi le problematiche più ricorrenti riguardano i cambiamenti apportati dal Decreto-Legge n.132, meglio conosciuto come “Decreto Salvini”.
Abbiamo cercato di fornire più informazioni possibili, soprattutto a tutela dei titolari di permesso di soggiorno per motivi umanitari, tipologia di soggiorno eliminata dal Decreto.
In una prima fase ci siamo concentrati sull’attività d’informazione cercando di raggiungere più persone possibile al fine di fornire indicazioni base su quello che il decreto avrebbe comportato.
Successivamente abbiamo e stiamo lavorando sull’assistenza nella procedura di conversione del permesso per motivi umanitari in un soggiorno per lavoro subordinato o autonomo per coloro i quali sono in possesso dei requisiti previsti dalla normativa vigente.
Numerose e controverse sono le posizioni amministrative di coloro i quali hanno un permesso di soggiorno per motivi umanitari scaduto e in fase di rinnovo. In questi casi la situazione richiede anche l’accompagnamento presso la Sala Soggiorni della Questura di Roma.
Continuano a essere numerosi i cittadini stranieri che si rivolgono al nostro sportello per essere assistiti nella procedura di richiesta di rinnovo del permesso di soggiorno di vario tipo (lavoro subordinato, lavoro autonomo, motivi familiari, studio, protezione internazionale). La maggior parte di questi tipi di permesso viene rinnovato attraverso la compilazione di un kit postale appositamente predisposto, il nostro intervento è richiesto a sostegno della compilazione, soprattutto per coloro i quali non hanno gli strumenti linguistici idonei alla comprensione e/o alla compilazione del kit stesso. Sempre attraverso la compilazione del kit assistiamo gli utenti per richiedere la conversione dei permessi di soggiorno per motivi umanitari e motivi familiari in permesso di soggiorno per lavoro (autonomo o subordinato).
Proseguono le richieste che necessitano delle nostre competenze e la nostra mediazione con la Questura di Roma Ufficio Immigrazione per trattare i casi sospesi, molto spesso a causa della mancanza di requisiti previsti, per banali anomalie del sistema burocratico macchinoso o per errori di valutazione da parte degli uffici stessi.
Continuiamo ad occuparci anche delle domande di permesso di soggiorno per coesione con cittadino italiano e di permesso per cure mediche (che include anche lo stato di gravidanza) che richiedono accompagnamento e trattazione dei casi presso la Sala Soggiorni della Questura di Roma.
Aumentano le richieste di Permesso UE per soggiornanti di lungo periodo che, oltre alla consulenza sui diritti e i requisiti previsti dalla normativa, necessitano molto spesso il nostro intervento presso la Questura competente per integrazione e sollecito delle pratiche.
In aumento sono anche le domande di ricongiungimento familiare che prevedono una prima fase di compilazione e invio sul sistema informatico predisposto e in continuo aggiornamento e a seguire l’assistenza durante l’intero iter procedurale fino all’ottenimento del nulla osta e anche dopo con la prenotazione di un appuntamento presso l’Ambasciata italiana competente al rilascio del visto per motivi familiari. Recentemente stiamo raccogliendo segnalazioni su inadempienze e lungaggini degli uffici predisposti al rilascio dei visti di ingresso presso le Ambasciate italiane, in particolare quella in Bangladesh, in India e in Etiopia per i cittadini eritrei rifugiati.
Proseguiamo anche con la presa in carico di cittadini stranieri regolarmente residenti in Italia da più di dieci anni, o cinque anni per i rifugiati politici, oppure sposati con un cittadino italiano da almeno due anni, che sono intenzionati a richiedere la cittadinanza italiana e sono nelle condizioni di dimostrare di aver un reddito annuo pari o superiore agli 8.500,00€.
Tutte le pratiche di richiesta della protezione internazionale prevedono una consulenza iniziale sulla normativa vigente e la procedura, quasi in tutti i casi ci viene richiesto di intervenire per mediare con la Sala Profughi della Questura di Roma, dove i richiedenti più vulnerabili necessitano di maggior tutela.
Dopo la prima fase di presentazione della domanda offriamo ai nostri utenti informazioni dettagliate sui loro diritti e sullo svolgimento dell’intervista durante l’audizione personale presso la Commissione Territoriale che dovrà decidere sull’accoglimento o meno della loro richiesta di protezione internazionale.
Da quando la procedura di notifica delle convocazioni e dei provvedimenti delle Commissioni Territoriali per la protezione internazionale non passa più attraverso le Questure competenti sono aumentati i casi di irreperibilità che ricevono la nostra assistenza.
Tutte le pratiche che non si sono risolte ma si sono concluse con un respingimento dell’istanza da parte di Prefettura, Questura di Roma o Commissione Territoriale per il Riconoscimento della Protezione Internazionale vengono seguite dagli avvocati dell’associazione specializzati nella materia.
Roma, 8 febbraio 2019