Trovato morto per freddo Sher Khan, La Repubblica, 09/12/2009

Trovato morto per freddo Sher Khan
partecipò all’occupazione della Pantanella

Era Sher Khan, leader dell’occupazione della Pantanella, l’uomo morto martedì notte forse per il freddo in piazza Vittorio. Pakistano, 55 anni, Khan (nella foto alle spalle di don Di Liegro) aveva partecipato all’occupazione dell’ex pastificio ‘Pantanella’ insieme a don Luigi Di Liegro. Negli anni si era  impegnato in diverse lotte sociali diventando un punto di riferimento per la comunità pakistana e per i migranti di Roma

 E’ morto per il freddo dopo una vita fatta di grandi battaglie e di grandi difficoltà. Si chianmava Mohammad Muzaffar Alì, detto Sher Khan, la persona trovata senza vita mercoledì mattina in piazza Vittorio, a Roma. Sher Khan, 55 anni, era in Italia da molto tempo, e aveva avuto un ruolo attivo nella fondazione delle prime associazioni costituite da migranti nella capitale. Venti anni di occupazioni, manifestazioni, volantini: la sua vita erano la strada e le sue storie, soprattutto quelle degli stranieri come lui.

“La sua esistenza era un vero tourbillon”, dice ora il suo avvocato, Mario Angelelli, che lo aveva incontrato per la prima volta alla Pantanella nel 1991 e da allora ne ha sempre seguito le complicate vicende. Negli ultimi tempi, Sher Khan aveva vissuto nella struttura dell’ex museo della Carta sulla via Salaria, stabile occupato abusivamente da gruppi di immigrati fino allo sgombero deciso dal comune il 9 settembre scorso. Da allora viveva per lo più per strada, anche se appena qualche giorno fa era stato trattenuto al Cie di Ponte Galeria: pur avendo ottenuto lo status di rifugiato politico, infatti, ci aveva vissuto per quindici giorni.

“Un evidente errore- dice l’avvocato- e infatti lo hanno fatto uscire ancora prima del nuovo incontro con la Commissione che era previsto per il prossimo 14 gennaio. Certo, ho fatto di tutto per farlo uscire, ma ora mi dico che se fosse rimasto a Ponte Galeria non avrebbe bevuto, non sarebbe stato per strada e forse non sarebbe morto. Ma è andata così: la strada è stata la sua vita, e sulla strada è morto”.

Presidente della United Asian Workers Association, una fra le prime associazioni di immigrati sorte a Roma, il giovane Sher Khan aveva partecipato in passato all’occupazione della Pantanella, la fabbrica abbandonata nella zona di Porta Maggiore occupata per poco più di sei mesi nel 1991: in quei locali fatiscenti trovarono posto tremila immigrati. Sher Khan visse in prima linea quella straordinaria stagione di impegno sociale e politico, animata anche dall’allora direttore della Caritas diocesana don Luigi Di Liegro: nella vita dell’allora quarantenne pachistano, l’impegno pubblico e di lotta sui versanti del lavoro, del diritto alla casa e dell’asilo politico rivestivano un ruolo predominante.

Negli anni successivi, però, questa passione si era scontrata con gravi difficoltà personali: soprattutto seri problemi di alcol, che lo avevano allontanato dall’impegno attivo, e – più recentemente – un infarto che aveva ulteriormente pregiudicato le sue già precarie condizioni di salute. “Diceva sempre che quella era la sua benzina- racconta l’avvocato Angelelli- ma non faceva mistero dei suoi problemi: spesso riusciva a ragionare lucidamente anche quando beveva”. Sher Khan viveva da single, non aveva una famiglia: “Ce l’aveva in Pakistan, ma qui in Italia la sua famiglia era la strada e i ragazzi che vi incontrava, specialmente gli irregolari e chi non aveva alcuna protezione giuridica”.

Sull’episodio è intervenuto anche il capogruppo di Sinistra arcobaleno nel I Municipio, Letizia Ciccioni, che denunciando quanto avvenuto afferma che “è indecente per una città come Roma che tali situazioni di degrado umano e sociale non siano nell’agenda delle priorità dell’amministrazione comunale, che sembrerebbe fare solo a parole politiche di assistenza, che poi nei fatti vengono puntualmente smentite”.

Immediata la replica del sindaco Gianni Alemanno. “Il piano freddo partira’ come ogni
anno e darà un ricovero a tutti coloro che non hanno un luogo dove andare a dormire per proteggersi dal freddo”, ha detto Alemanno che ha aggiunto: “Fino ad ora la temperatura non si era abbassata tantissimo, in ogni caso siamo già pronti a partire con il piano messo a punto dall’assessore Belviso”.

(09 dicembre 2009)