Il 5 febbraio 1992 veniva approvata l’attuale legge sulla cittadinanza italiana, basata sul principio dello ius sanguinis: a trent’anni da quella data, Cild (Coalizione italiana per le Libertà e i Diritti civili) e l’associazione Italiani senza cittadinanza provano a fare il punto sul tema.
“1992-2022. Trenta (anni) senza lode. Per una nuova legge sulla cittadinanza” è il nome del convegno che il prossimo 5 aprile, nella Sala Capranichetta di Piazza di Monte Citorio (Roma), riunirà avvocati, sindacalisti ed esponenti delle istituzioni sul “Perché abbiamo bisogno di una nuova legge”.
Nel corso della mattinata, dalle 10 alle 13, interverrà il presidente della Commissione Affari costituzionali Giuseppe Brescia (M5s), promotore della proposta di legge sullo Ius scholae che ha già ottenuto il parere favorevole di Leu, Pd, M5s e Forza Italia, insieme al sindaco di Bologna Matteo Lepore, che ha introdotto il principio dello Ius soli nello statuto cittadino.
Con loro, anche il presidente di Cild e membro del direttivo di Progetto Diritti Arturo Salerni, Sally Kane della Cgil Nazionale, Omar Neffati, studente e membro di Italiani senza cittadinanza, il consigliere del Coni Kelum Asanka Perera, Filippo Miraglia di Arci e Grazia Naletto di Lunaria. Nel pomeriggio, dalle 14 alle 17, parteciperà, insieme a Omar Neffati, anche Andrea Menapace di Cild. A moderare gli interventi, la giornalista Eleonora Camilli e Andrea Oleandri di Cild.