fonte: immigrazioneoggi.it
Studio della Fondazione Ismu: una quarto del totale riguarda i cittadini romeni.
Sono stato 28 mila i cittadini stranieri che nel corso del 2010 hanno cancellato la residenza per trasferirsi all’estero. Secondo uno studio della Fondazione Ismu su dati Istat, si tratta del più forte aumento dei trasferimenti verso l’estero in termini assoluti con valori ormai più che tripli rispetto a quelli del 2003, quando i rientri erano stati meno di 9mila.
Per la Romania, in particolare, le cancellazioni anagrafiche erano passate velocemente da meno di mille nel 2006 a 2,7 mila nel 2007 e a 6,4 mila nel 2008, per poi raggiungere quota 7,7 mila nel 2009 e scendere nuovamente a 6,4 mila nel 2010.
Nel 2010 la Romania, mantiene il primato per cancellazioni anagrafiche per l’estero – se ne può calcolare una ogni 144 iscritti – davanti al Marocco (1,7 mila, per una quota di una ogni 257 iscritti, peraltro invece in forte aumento annuo del 39%), alla Cina (più di 1,3 mila, una ogni 153, e ancora più in crescita con un incremento annuo del 53%), all’Albania (poco meno di 1,3 mila, solo una ogni 371) e alla Polonia (1,2 mila), che da questo punto di vista segna ancora il record di una cancellazione anagrafica ogni solo 90 iscritti. Con una dinamica simile a quello dell’altro paese neocomunitario della Romania, però, anche per la Polonia si è saliti progressivamente da 162 cancellazioni nel 2004 a 1,3-1,4 mila nel 2008-2009.