Roma, Giovedi’ 10 febbraio 2011 – ore 18 Presidio in Piazza del Campidoglio

Il 6 febbraio 2011 non sono morti quattro bambini rom, sono stati uccisi.

Sono stati uccisi da anni di colpevole emarginazione delle popolazioni rom, dalla politica degli sgomberi, da quella dei campi nomadi, da un’emergenza che sembra infinita, dai milioni di euro spesi nel tanto decantato “Piano Nomadi”, dalla scelta criminogena di affrontare le questioni sociali in termini di ordine pubblico.

Neanche era stato spento il rogo che il sindaco della Capitale si era già permesso di alzare la voce per avere ancora più soldi e poteri speciali al fine di mettere in mezzo alla strada, o in invivibili container, centinaia di persone “colpevoli” di essere rom. Al sindaco non sono bastati due anni di poteri speciali, i 30 milioni di euro pubblici stanziati annualmente per “l’emergenza”, la videosorveglianza h24, gli inutili censimenti, le campagne elettorali incentrate sull’intolleranza e i campi-lager fuori dal GRA. Vuole di più!

Cerca ulteriori consensi per perpetrare politiche discriminatorie, per allestire nuove tendopoli e campi attrezzati invece che lavorare all’unica soluzione degna possibile: una casa anche per i rom.

L’atteggiamento dell’amministrazione Alemanno è grottesco, oltre che pericoloso. Sono state deliberatamente ignorati i rilievi e i richiami internazionali, inascoltata la denuncia di Amnesty International e a nulla sono valsi i dossier di importanti associazioni che si sono espresse contro il Piano Nomadi. Gli aiuti, i poteri e i soldi il sindaco li ha avuti e il frutto sono anche queste 4 vittime innocenti.

Crediamo quindi che sia necessario scendere in piazza e andare sotto il palazzo del governo di questa città per denunciare, con profonda e consapevole decisione, questa politica discriminatoria, inadeguata e inefficace, da oggi infanticida.

Chiamiamo a raccolta tutta la società civile, uomini, donne e bambini, italiani e migranti, rom e gadgè, per esprime la dovuta solidarietà alla comunità rom romena e chiedere a gran voce:

La fine di morti innocenti a causa di colpevoli improvvisazioni segregative, spacciate per politiche

L’immediata interruzione del fallito “Piano Nomadi”

Le necessarie sostituzioni dei responsabili di queste politiche

L’avvio di un percorso di reale superamento della pluridecennale politica dei campi nomadi che genera insicurezza, discriminazione, segregazione

L’immediata soluzione, con relativa messa in sicurezza, di tutti quei contesti spontanei e invivibili ove sono costrette centinaia di persone a Roma, senza luce né acqua né servizi

Il rispetto della legislazione internazionale, in particolare in materia di rom e di sgomberi

L’avvio di politiche capaci di garantire il diritto all’abitare a quanti oggi, migranti e non, rom e gadgè, vivono la drammatica emergenza abitativa di questa città, ricorrendo al riconoscimento dei percorsi di auto-recupero urbano e utilizzando il patrimonio pubblico in dismissione invertendo radicalmente la politica di privatizzazione e di sperperi di questa amministrazione

CONTRO IL PIANO NOMADI
PER IL DIRITTO ALLA CASA

in Piazza del Campidoglio
Giovedì 10 febbraio 2011 – ore 18

Comitato Ex Casilino 900 del Montenegro – Rom e Romnì di Metropoliz – Rom e Romnì di via dei Cluniacensi – Rom e Romnì di via Amarilli – Rom e Romnì di Salone del Montenegro – ARCI di Roma – Popica Onlus – Stalker – Associazione 21 Luglio – Blocchi Precari Metropolitani – Osservatorio Antirazzista Territoriale Pigneto/Prenestino – Lunaria – A.R.P.J. Tetto Onlus – CSOA Ex Snia – FOCUS Casa dei Diritti Sociali – Funzione Pubblica CGIL Roma e Lazio – Gruppo di ricerca “nomadismo e città” del Dipartimento di Studi Urbani dell’Università di Roma Tre – Assalti Frontali – Antica Sartoria Rom – USB Unione Sindacale di Base – CVX Comunità di Vita Cristiana Roma – Sinistra Ecologia Libertà area metropolitana – Associazione Somebody – Associazione Senza Confine – Lega Missionaria Studenti di Roma – Gianluca Peciola (consigliere provinciale) – Partito della Rifondazione Comunista Roma