Napolitano all’Obitorio. “Massimo impegno per l’emergenza nomadi”
Proclamato mercoledì il lutto cittadino. Smantellata la tendopoli abusiva. Per padre e madre dei piccoli morti denunciati oer abbandono di minore. I nomadi portati in una struttura di accoglienza del Comune. Alemanno: “Devono adeguarsi alle nuove regole. Ora voglio poteri speciali per affrontare il Piano”. Il Pd: “Completo fallimento di Alemanno”. E a Bari il sindaco proclama il lutto cittadino
E’ stato smantellato il campo abusivo dove ieri sera poco dopo le 21sono morti nel sonno quattro fratellini rom, tre maschi e una femmina, tra i 4 e gli 11 anni. La madre, Elena Moldovan e il padre, Erdei Mircea, si erano allontanati per comperare del cibo, mentre la zia era fuori per recuperare dell’acqua.
Gli abitanti del campo, una ventina, sono stati portati in una struttura di accoglienza del Comune. Altre bonifiche e sgomberi nella stessa zona, dove ci sono altri due insediamenti abusivi abitati in tutto da circa 40 persone, potrebbero avvenire già da domani o nei prossimi giorni.
Cinque in tutto le costruzioni di fortuna dove abitano altre venti persone che si sono strette intorno ai genitori di Raul, Fernando, Patrizia e Sebastian. I nomadi che popolano l’area attendevano di essere trasferiti in un campo autorizzato. “Un problema di burocrazia”, ha spiegato il sindaco di Roma Gianni Alemanno che ha annunciato di voler chiedere poteri speciali per potere attuare il Piano Nomadi.
Il campo, che sorge su un’area di proprietà della società di trasporti Cotral, già nel 2005 era stato sgomberato una prima volta, ma un anno fa era stato ripopolato. In quel luogo, una boscaglia ai margini di via Appia Nuova, gli abitanti erano arrivati dopo la bonifica di un campo nella zona della Caffarella.
Il sindaco fa sapere che intende creare tendopoli provvisorie e dare caserme dismesse a chi vive negli insediamenti abusivi. Per quanto riguarda il lutto cittadino, più volte chiesto nelle ultime ore dal Pd, Alemanno ha dato la propria disponibilità. Poi ha annunciato che il presidente della Repubblica “intende visitare i bambini e i familiari”.
La visita di Napolitano. Il capo dello stato, Giorgio Napolitano, si è recato nel pomeriggio all’obitorio in piazzale del Verano, per esprimere il suo personale cordoglio per la morte dei quattro bambini . “Il presidente ha espresso tutta la solidarietà dell’intera Repubblica e il dolore per quanto è avvenuto. Ci ha chiesto il massimo impegno per trovare risposte per superare i vincoli e accelerare il piano nomadi”. Così il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, lasciando l’istituto di medicina legale di Roma, ha riferito sull’incontro appena avvenuto tra il capo dello Stato Giorgio Napolitano, e i genitori dei bambini rom morti ieri sera nel rogo della loro baracca. “E’ stato un incontro molto dolce, molto dolente”, ha poi aggiunto il sindaco.
Intanto sono stati denunciati dalla polizia per abbandono di minori i genitori dei quattro bimbi rom morti ieri sera nell’incendio della baracca di via Appia. Lo riferiscono fonti investigative. I genitori delle vittime sono stati ascoltati stamattina negli uffici della Squadra mobile di Roma.
Il prefetto. “Ho voluto rendermi conto di persona di quello che è successo. Stiamo lavorando ai nuovi campi regolari: uno lo stiamo terminando, un altro verrà acquisito questa settimana”, ha detto ai microfoni di SkyTg24 il prefetto di Roma. Giuseppe Pecoraro si è recato questa mattina nel campo sull’Appia.
Il vertice. Stamattina vertice sull’emergenza nomadi tra il sindaco Gianni Alemanno, il prefetto Giuseppe Pecoraro e l’assessore alle Politiche sociali Sveva Belviso. “Chiederemo alla protezione civile di costruire tendopoli per poter smantellare i microcampi e chiudere le baracche della morte – ha detto il sindaco – Chiederemo al ministero di dare al Comune caserme dismesse”. “Saranno tendopoli sicure e controllate – ha aggiunto Alemanno – bisogna dare forme di assistenza provvisorie per tamponare le situazioni di emergenze. Partiremo a giorni con gli sgomberi. Chiederemo al governo altri 30 milioni di euro per completare il piano nomadi”. Il prefetto ha precisato che “sono stati stanziati già circa 32 milioni da Comune, Regione e Governo, di cui 20 già spesi”.
“Vogliamo rompere tutti i vincoli, tutti i lacci e laccioli che ci hanno bloccato in questi anni e hanno rallentato la nostra azione. E vogliamo battere anche la culture del no – ha aggiunto Alemanno – bisogna procedere immediatamente allo sgombero dei microcampi abusivi. Oggi a Roma ci sono ancora 2.200 persone che stanno in questi microcampi: devono essere sgomberati tutti con delle misure di emergenza”. Alemanno ha sottolineato che intende chiedere “al ministero dell’interno con una lettera congiunta per avere a tal riguardo una risposta immediata”. Nel corso dell’incontro con i giornalisti il prefetto ha detto che intende chiudere il piano nomadi entro l’anno.
“A La Barbuta i lavori sono già partiti. Poi ci sarà un nuovo campo nel XVI municipio che sarà acquisito dalla prefettura in settimana”, ha precisato il prefetto. Pecoraro non ha voluto parlare delle aree destinate ad accogliere gli altri 3 campi, numero con il quale si arriverà ai 5 indicati da alemanno. “Vogliamo evitare una nuova conferenza dei servizi – ha però aggiunto il prefetto – e se ciò avviene i lavori possono partire già la prossima settimana”
I nomadi che vivono a Roma dovranno accettare le nuove condizioni di sicurezza che l’amministrazione intende perseguire con i campi regolari: diversamente, annuncia il sindaco di Roma Gianni Alemanno, “si potrà procedere anche all’affidamento dei minori. “Facciamo appello anche al Tribunale dei Minori”, ha detto Alemanno. “Noi intendiamo dare attenzione particolare proprio ai minori: le tendopoli serviranno a questo. Se c’è un rifiuto da parte delle famiglie deve essere fatto l’affidamento”. Il sindaco ha escluso l’ipotesi di case popolari per i nomadi: “Il discorso delle case – ha spiegato – è di lungo periodo e di più ampio respiro. Le case popolari hanno una graduatoria, sono un altro problema, qua siamo di fronte a situazione emergenza”.
Il lutto cittadino. I genitori dei quattro piccoli rom morti ieri nel rogo in un insediamento abusivo di via appia nuova “sono ospitati in una nostra casa di accoglienza, sono assistiti fino a mercoledì”, quando “le salme rientreranno in Romania. Per mercoledì abbiamo il giorno di lutto cittadino”. Lo annuncia il sindaco di roma, gianni alemanno, lasciando l’obitorio comunale. “Faremo in modo che tutte le spese siano a nostro carico per evitare altri drammi a queste persone. C’è la massima solidarietà e vicinanza della città a questa famiglia”, conclude. Alemanno ha anche riferito di un colloquio con Giorgio Napolitano: “Mi ha telefonato il presidente della Repubblica – ha detto – che intende visitare i bambini e i familiari”.
La polemica. Dura la replica del Pd: “Anche sui campi nomadi assistiamo dopo tre anni al completo fallimento di Alemanno. Senza una strategia di governo, senza una politica dell’accoglienza ma solo con squallidi spot a uso di giornali e tv (ricordiamo solamente quando Alemanno gridò ai quattro venti che avrebbe espulso 20 mila nomadi in tre mesi, ed era il 2009…). Si va incontro a eventi drammatici come quello del rogo dove hanno perso la vita quattro bimbi”, afferma Marco Miccoli, segretario del Pd Roma, per il quale “i campi abusivi aumentano in città e Alemanno non trova di meglio che prendersela con la burocrazia”.
L’opera nomadi. “Tutti hanno gli scheletri nell’armadio. Chi ora critica Alemanno ha la coda di paglia perchè il piano nomadi di questa amministrazione è identico a quello di Veltroni”. Il presidente dell’Opera Nomadi, Massimo Converso, non fa sconti e, all’indomani della tragedia della morte di quattro bambini rom uccisi dal rogo della propria baracca, rilancia la sua invettiva.
“E’ scontato che – spiega Converso – chiudendo dei campi aumentano i microinsediamenti; ma questo avviene da 30 anni. Devo dire però che, rispetto al passato, le condizioni igienico-sanitarie nei campi sono migliorate”. La differenza con le amministrazioni precedenti, per Converso, è che “Veltroni aveva fondi solo dalla Regione, mentre Alemanno ce li ha anche da Maroni”. Poi, ribadisce di ritenere necessario “superare la logica dei campi, perchè la soluzione è quella degli affitti concordati”.
Le responsabilità. “Purtroppo quando le cose vanno male la responsabilità è di tutti. Questo è un Paese che ha vari livelli di amministrazione e quindi anche vari livelli di responsabilità”, ha ribattuto la presidente della Regione Lazio, Renata Polverini. “Responsabilità di Alemanno? Quando muoiono quattro bambini – ha aggiunto – il colpevole non può essere uno solo”.
L’Unicef. Secondo Vincenzo Spadafora, presidente Unicef Italia, la tragedia di ieri sera “ci ricorda quanto ancora ci sia da fare per la sicurezza dei minori nelle nostre città, non importa siano essi rom oppure no”.
Sant’Egidio. “Una grande tragedia – dice Paolo Ciani, responsabile settore Rom e Sinti della Comunità di Sant’Egidio – Di fronte a quattro bambini che muoiono bruciati la prima cosa che bisogna fare è tacere, stringersi attorno ad una famiglia così fortemente provata e provare anche la vergogna di una città come Roma dove ancora nel 2011 si può morire bruciati in baracca. Senza con questo moltiplicare le parole in polemiche spesso sterili e strumentali”.
“Il piano nomadi del Comune è in forte ritardo. Contestualmente all’abbattimento di campi abusivi è previsto che chi viene sgomberato venga spostato in nuovi campi attrezzati ma questo finora non è accaduto”. Per il portavoce della comunità di Sant’Egidio, Mario Marazziti, ogni volta che c’è uno sgombero “si deve ricominciare da capo soprattutto per il percorso scolastico dei minori”. Dalla comunità di Sant’Egidio la proposta “di un numero maggiore di campi più piccoli, ma anche di case in affitto con maggiore attenzione verso i gruppi che non possono vivere nello stesso luogo perché non compatibili”.
Intanto il sindaco di Bari Michele Emiliano ha proclamato il lutto cittadino per la morte dei bambini rom di Roma. “La morte dei bimbi riempie il cuore di rabbia e di dolore – ha dichiarato Emiliano – siamo tutti responsabili di questa tragedia a causa delle sgangherate modalità con le quali affrontiamo il fenomeno dei popoli nomadi. La circostanza che alcune di queste comunità ospitino sfruttatori di bambini non attutisce i nostri errori, né ci esenta da responsabilità. Anzi le aggrava”.
La Provincia. Esprime solidarietà alla famiglia Nicola Zingaretti, presidente della Provincia. “L’amministrazione provinciale di Roma – si legge in una nota – è vicina al dolore dei familiari e di tutta la comunità rom, convinta che simili tragedie non possano e non debbano avvenire per nessun motivo”.