Sono 20,2 milioni gli extracomunitari immigrati legalmente nell’Unione europea, pari a circa il 4% della popolazione totale dei 27 paesi (502,5 milioni) e al 9,4% dei 214 milioni di migranti regolari riconosciuti nel mondo. E’ uno dei dati del rapporto 2011 su immigrazione, asilo e libertà di movimento nella Ue che è stato presentato oggi dalla Commissaria europea per gli Affari interni, Cecilia Malmstrom.
Il rapporto della Commissione, tra i vari aspetti, sottolinea l’importanza dell’immigrazione come fattore dell’agenda europea per la crescita in un continente che invecchia . “Anche con un tasso di disoccupazione attorno al 10% – è scritto nel rapporto – molti Stati membri sperimentano carenze di forza lavoro e di capacità in diversi settori e per diverse ragioni”. In un sondaggio Eurobarometro che accompagna lo studio, il 68% degli europei pensa che gli immigrati regolari dovrebbero godere degli stessi diritti dei cittadini europei. Ma solo il 42% pensa che l’immigrazione andrebbe incoraggiata per fronteggiare il calo demografico e le carenze di forza lavoro, mentre il 46% è convinto del contrario. Ed è appena il 53% degli europei a pensare che l’immigrazione arricchisca economicamente e culturalmente i paesi che la ricevono.
Sul fronte dell’immigrazione clandestina, nel 2011 l’accesso all’Unione europea è stato negato a 343.000 persone (-13% rispetto al 2010) e 468.500 sono state fermate dopo essere riuscite ad entrare illegalmente (nel 2010 erano state 505.000).
Per l’80% degli europei, l’Ue dovrebbe aumentare l’assistenza agli Stati come Italia o Malta, per gestire l’immigrazione irregolare ed il 78% pensa che i costi andrebbero suddivisi tra tutti i 27. Le domande di asilo lo scorso anno sono salite a 302.000, con un aumento del 16,2% rispetto al 2010, ma sempre molto al di sotto del picco di 425.000 del 2001.
fonte: Ansa