Protestano giornalisti, parlamentari e associazioni
Contro la circolare del ministro dell’Interno Maroni che dal 1° aprile scorso ha vietato l’accesso nei CIE (Centri di Identificazione ed Espulsione) e nei CARA (Centri di Accoglienza per i Richiedenti Asilo) agli organi d’informazione
Il 25 luglio, lunedì prossimo, parlamentari di numerose forze politiche, consiglieri regionali, giornalisti, sindacalisti, associazioni e attivisti della società civile saranno davanti ad alcuni CIE (Centro di identificazione ed espulsione) e CARA (Centri di accoglienza per richiedenti asilo) per reclamare il diritto agli operatori dell’informazione di entrare per far conoscere le condizioni di vita in queste strutture, dove vivono le persone che vi sono trattenute. I Centri che verranno presidiati sono quelli di: Roma, Bologna, Modena, Gradisca, Torino, Milano, Bari, Cagliari, Santa Maria Capua Vetere, Trapani, Catania, Lampedusa, Porto Empedocle.
Quella circolare di Maroni. Come è purtroppo noto, le porte dei CIE (Centri di Identificazione) e dei CARA (Centri di Accoglienza per Richiedenti Asilo), sono da tempo sbarrate per l’informazione, sono luoghi interdetti alla società civile e in cui soltanto alcune organizzazioni umanitarie, arbitrariamente scelte, riescono ad entrare. Una circolare del Ministro dell’interno, la n. 1305 del 1° aprile scorso, ha reso ancora più inaccessibili tali luoghi, fino a data da destinarsi, in nome dell'”emergenza nordafricana”. Giornalisti, sindacati, esponenti dell’associazionismo antirazzista umanitario nazionale e internazionale, presenti nel territorio in cui sono ubicati, sono considerati, secondo la circolare, “un intralcio” all’operato degli enti gestori e per questo tenuti fuori.
Violato il diritto-dovere di informare. Questo si traduce, di fatto, in una sospensione del diritto-dovere di informazione che si va ad aggiungere alle tante violazioni già riscontrate in questi centri. Non potendo entrare diviene legittimo pensare che in essi si determinino condizioni di vita inaccettabili e ripetute violazione dei diritti. Le poche fonti reperibili di notizie diventano i video registrati da cellulari, dagli immigrati trattenuti nei centri, le lettere che riescono a partire dall’interno, le telefonate e le testimonianze rese da chi esce o fugge, e quanto arriva non è certo dimostrazione di trattamento rispettoso dei diritti umani.
Semi-detenuti senza reato. Il prolungamento votato nei giorni scorsi dal parlamento, che consente di trattenere le persone non identificate nei Cie fino a 18 mesi, aumenta il disagio e la sofferenza in cui si ritrovano persone che non hanno commesso alcun reato. Gravi lacune si registrano poi nell’esercizio del diritto alla difesa. A tale scopo chi opera nell’informazione ritiene fondamentale avere modo di poter far conoscere alla pubblica opinione quanto in questi luoghi avviene, le ragioni dei continui tentativi di fuga e rivolta, dell’aumento dei casi di autolesionismo che spesso sfociano nel tentativo di suicidio. L’informazione deve poterne parlare, la società ha il diritto di sapere. Così come migranti e i cittadini stranieri hanno il diritto di essere informati ed assistiti dai legali, dalle associazioni e dai sindacati.
Il Comitato promotore. FNSI, Ordine dei Giornalisti, Art. 21, ASGI, Primo Marzo, OpenSociety Foundation, European Alternatives e i Parlamentari Jean Leonard Touadi, Rosa Villecco Calipari, Savino Pezzotta, Livia Turco, Fabio Granata, Giuseppe Giulietti, Furio Colombo, Francesco Pardi.
Adesione fin qui ricevute. ANSI, ACLI, ARCI, CGIL MIGREUROP, AMSI, COMAI, LIBERTA’ E GIUSTIZIA, FCEI, , FORUM IMMIGRAZIONE PD NAZIONALE, CIR, TERRE DES HOMMES, Ass. Nazionale GIURISTI DEMOCRATICI, AVVENIRE, EUROPA, LIBERAL, LIBERAZIONE, L’UNITA’, IL MANIFESTO, IL RIFORMISTA, LiBERACITTADINANZA, LOOKOUT. TV, LEFT, , MOVEON, POPOLO VIOLA, ANTIGONE LOMBARDIA, RIFONDAZIONE COMUNISTA, Gruppo al Consiglio Regionale del Lazio della Federazione della Sinistra, Gruppo al Consiglio Regionale del Friuli Venezia Giulia di Rifondazione Comunista, Rete Immigrati Autorganizzati Milano.
Parlamentari che parteciperanno all’iniziativa. Pezzotta (UDC), Touadì (PD), Villecco Calipari (PD), Turco (PD), Colombo (PD), Gozi (PD), Sarubbi (PD), Pardi (IDV), Zampa (PD), Monai(IDV), Strizzolo (PD), Rossomando (PD), Marcenaro (PD), Messina (IDV), Fiano (PD), Pes (PD), Di Stanislao (IDV), Formisano (UDC), Perduca (RADICALI) , Orlando (IDV), Luongo (PD), Giambrone (IDV), Granata (FLI), Ginefra (PD).
Informazioni. Chiunque voglia partecipare o richiedere ulteriori informazioni può mettersi in contatto con: Gabriella Guido – Rete PRIMO MARZO: ggabrielle65@yahoo. it; oppure Renzo Santelli – FNSI: renzo.santelli@fnsi.it
da www.repubblica.it del 21.07.2011