L’avvocato si trova in Cile insieme a Jorge Ithurburu, presidente di 24 Marzo Onlus
“La sentenza è stata costruita rispettando tutti i diritti processuali, in particolare il diritto alla difesa dell’imputato. Considerando che si tratta di reati che non possono andare in prescrizione e che in Cile non c’è condanna per gli stessi fatti, credo che ricorrano tutte le condizioni previste dal trattato di estradizione italo-cileno perché tale estradizione sia concessa”. A dirlo è l’avvocato di Progetto Diritti e presidente di CILD (Coalizione italiana per le Libertà e i Diritti civili) Arturo Salerni, intervenuto ieri a un convegno presso il museo de La Moneda, a Santiago del Cile. Insieme al presidente di 24 Marzo Jorge Ithurburu, l’avvocato Salerni si trova in Cile per chiedere l’esecuzione delle sentenze del Processo Condor, quindi l’estradizione in Italia di tre ex militari cileni: Rafael Francisco Ahumada Valderrama, Manuel Vasquez Chahuan e Orlando Moreno Basquez, condannati in via definitiva all’ergastolo per l’omicidio di cittadini italiani.
“Lo Stato italiano lo ha fortemente richeisto. È stata una delle parti nel processo perché Juan Montiglio, Omar Venturelli, Jaime Donato e Juan Maino erano cittadini italiani- ha precisato l’avvocato- motivo per cui nel processo si è costituita la Procura dello Stato e l’attuale ministra della Giustizia, Marta Cartabia, ha preparato tutti i documenti necessari per avviare questo procedimento. Non sono solo i parenti delle vittime a chiedere l’esecuzione di questa sentenza, è l’intero sistema giudiziario italiano a richiederla”, ha concluso.