Continua il procedimento di fronte al Tribunale ordinario di Roma con il quale 8 associazioni che si occupano della tutela dei cittadini stranieri hanno richiesto alla Questura di Roma di assicurare il più ampio accesso alla domanda di asilo.
In data 7 maggio, davanti alla giudice dott.ssa Di Tullio si è celebrata la seconda udienza del procedimento incardinato dalle associazioni ASGI, Progetto Diritti, A Buon Diritto, Spazi Circolari, Libellula, ARCI, Baobab e Nonna Roma oltre a 16 cittadini provenienti da Sri Lanka, Colombia,
Venezuela, Brasile ecc che da mesi cercano di accedere all’ Ufficio Immigrazione.
Come già noto, la Questura di Roma fa accedere solo 10 – 15 persone al giorno che si trovano in file, mentre la maggior parte dei posti disponibili sono riservati a chi ha un appuntamento pregresso, a chi è ospitato nei centri di accoglienza ecc. Chi non riesce ad accedere si rimette in fila, così
rimanendo costretto ad aspettare per giorni, oppure a desistere. Dover dormire, mangiare e trascorrere giorni in fila lede la dignità e i diritti delle persone, oltreché ostacolare il pieno accesso al diritto d’asilo.
La giudice ha quindi disposto il rinvio della udienza al prossimo 4 giugno in particolare per chiarire le dinamiche dei fatti così come rappresentati dalle associazioni e dall’Amministrazione pubblica.
Intanto, si attende ancora di sapere se i ricorrenti (tra i quali una donna in stato di gravidanza e un minore) riusciranno a fare accesso alla Questura in modo sicuro.
Per approfondire sulla situazione di fatto
Nel corso dei mesi trascorsi dalla presentazione del ricorso la situazione di oggettiva e materiale impossibilità di accedere agli uffici per presentare la domanda di asilo (e dare così avvio al procedimento) non è cambiata, come testimoniato dalle varie foto scattate da operatori e ricorrenti
(doc. 6 foto Questura aggiornate). Si osservino in particolare le seguenti fonti di informazione:
- A Roma si è costretti ancora a stare in fila fuori dalla questura per il diritto d’asilo – “A Roma si è costretti ancora a stare in fila fuori dalla questura per il diritto d’asilo” del 12.03.2024 pubblicato da Alterconomia: “Saman e Pradeep (nomi di fantasia) hanno deciso: chiederanno asilo in un’altra città, probabilmente sempre nel Lazio ma non a Roma. Sono ormai troppe notti che si alternano a dormire in via Patini, di fronte alla questura della capitale, per provare ad avere almeno un appuntamento per formalizzare la richiesta d’asilo. Sono una coppia srilankese molto solidale, una notte ci dorme lei e lui arriva la mattina e viceversa, ma il risultato non cambia perché verso le 8 arriva il poliziotto e distribuisce dai 10 ai 20 “tickets” per il primo appuntamento, su decine e decine di persone che aspettano, molte fin dalla notte prima. Sono centinaia le persone che si affollano in fila di fronte alla porta di via Patini ormai da molti mesi. Almeno da fine ottobre 2023, dicono le testimonianze degli operatori. “Prima nessuno dormiva lì, davano 50 o 60 numeri e la fila scorreva -racconta John Torres, operatore per l’Unione sindacale di base (Usb)– ultimamente invece ho accompagnato per due notti due donne peruviane, madre e figlia, in fuga da un marito violento. La prima notte sono arrivate verso le 4 di notte e non ce l’hanno fatta, la seconda sono arrivate a mezzanotte e c’erano già 80 persone prima di loro”. Ormai la situazione è sempre più drammatica: chi lascia i cartoni la sera per tenere il posto mentre va a mangiare qualcosa, chi si costruisce delle tende di fortuna, con pali e coperture.”
- Migranti, effetto Cutro: la lunga attesa per la richiesta d’asilo. Giorni in coda solo per avere l’appuntamento per la formalizzazione. Che potrebbe essere tra un anno
- Roma, appello per l’accesso alla domanda di asilo in Questura – L’appello diffuso da avvocati/e, professori e professoresse universitari, attivisti/e, organizzazioni sindacali e associazioni attivi sul territorio romano che ha raggiunto oltre 100 firme per chiedere “L’accesso al diritto di asilo è accesso ai diritti, sicurezza alimentare e condizioni
dignitose di vita. Professor3, associazioni, giurist3, avvocat3, operator3 sociali e legali tornano a chiedere alla Questura di Roma di garantire l’accesso a tutt3 l3 cittadin3 stranier3 all’ufficio
Immigrazione per la presentazione della domanda di asilo. Da anni l’accesso alla domanda di asilo è di fatto ostacolato. Le persone richiedenti asilo sono costrette ad accamparsi anche per diversi
giorni e notti in via Teofilo Patini davanti agli Uffici della Questura di Roma per attendere che la loro domanda venga registrata. Anche bambini e persone disabili sono costrette a questo trattamento.
La Questura di Roma dichiara da anni di essere in affanno e di non avere personale a sufficienza per registrare tutte le domande di protezione. Finora il Ministero non ha però raccolto questa richiesta e
non ha provveduto a stanziare più funzionari e risorse. Il mancato accesso alla domanda di asilo comporta il mancato accesso a diritti fondamentali, alla sicurezza alimentare, ad un alloggio, a cure mediche e così provoca inutili tensioni anche all’interno della comunità italiana e straniera. Per tali motivi chiediamo al Ministero dell’interno e alla Questura di Roma di rispondere senza ulteriore ritardo al mandato attribuito loro dalla legge e di registrare tutte le domande di protezione.
- Dal minuto 9 della puntata di Report del 21.04.2024 su Rai Tre vengono riprese le immagini delle persone in coda fuori dall’ufficio Immigrazione e vengono intervistati i richiedenti asilo.