L’associazione Progetto Diritti esprime preoccupazione in merito alla decisione del Ministero dell’Interno (comunicato stampa 28.02.2011) di trasferire presso la struttura del “Recidence degli aranci” di Mineo i richiedenti asilo attualmente ospitati nei nove CARA sparsi sul territorio nazionale al fine di garantire in tali strutture la prima accoglienza dei profughi provenienti dal Nord Africa.
Si tratta di un’operazione che desta una serie di perplessità sia in ordine all’opportunità di concentrare migliaia di richiedenti asilo di diverse nazionalità ed etnie in un unico luogo interrompendo, in moltissimi casi percorsi di assistenza legale e psicologica intrapresi con successo, sia riguardo alla concreta fattibilità di una tale operazione in ordine ai costi ed alle lungaggini burocratiche del trasferimento dei fascicoli inerenti i singoli richiedenti asilo da una Questura all’altra, per tacere dei dubbi riguardanti la legittimità di un’operazione che, spostando i soggetti da un CARA ad un altro trasferisce, anche la competenza territoriale delle Commissioni preposte a decidere sulle richieste di protezione internazionale, nonché la competenza del Tribunale sugli eventuali dinieghi.
Appare quindi necessario richiamare l’attenzione sull’art. 20 del T.U. immigrazione “misure di accoglienza straordinarie per eventi eccezionali”, nonché sulla direttiva 2001/55/CE del Consiglio del 20 luglio 2001 sulla concessione della protezione temporanea nel caso di afflusso massiccio di sfollati come strumenti ai quali rivolgersi per fronteggiare l’emergenza umanitaria del Nord Africa.