Si è conclusa oggi l’ultima pagina del procedimento italiano sul Plan Condor con la condanna definitiva di Francisco Morales Bermudez Cerruti, presidente del Perù dal 1975 al 1980, e dell’allora responsabile della Policía de Inteligencia Peruana (PIP) Martin Felipe Martinez Garay.
Proprio Bermudez è stato il fautore dell’ingresso del suo paese nel coordinamento repressivo del sistema Condor: uno degli eventi più noti accaduti in seguito a tale partecipazione è stato il sequestro operato da militari del Battaglione 601 dell’esercito argentino nella città di Lima di Noemí Gianotti Molfino, il cui cadavere è stato ritrovato quattro giorni dopo a Madrid, il 19 luglio 1980. Determinante in questo in questo omicidio è stato il contributo del Colonnello Martín Felipe Martínez Garay.
Per entrambi gli imputati la Corte di Cassazione ha confermato la condanna all’ergastolo disposta nei due gradi del giudizio di merito per l’omicidio di due argentini, sempre per mano del Battaglione 601 dell’esercito argentino: Lorenzo Viñas Gigli e Horacio Domingo Campiglia. Entrambi sono stati stati sequestrati in Brasile nel 1980- Campiglia a Rio de Janeiro e Viñas a Rio Grande do Sul- portati in Argentina nei pressi di Campo de Mayo e uccisi verso la fine dell’anno, presumibilmente con un volo diretto nel Sud Atlantico.
Arturo Salerni, difensore di parte civile nel processo, che in questi giorni si trova in Argentina e Uruguay, ha dichiarato: “Si tratta di una pagina importante nel percorso di verità sulla vicenda dell’accordo criminale tra i regimi dell’America Latina e di giustizia rispetto ai crimini commessi contro oppositori, dissidenti militanti politici e sindacali negli anni 70 che non possono essere dimenticati. Nunca mas terrorismo di stato”.
È stata invece annullata per morte del reo la sentenza contro l’imputato dell’ex Capo del Esercito peruviano, il Generale Germán Ruiz Figueroa, deceduto nel 2019.