Nord-Est: sono 100mila le imprese condotte da stranieri
(06/04/12) Gli stranieri rappresentano una risorsa per il territorio del Nord-Est. Qui si trovano quasi 100mila imprese condotte da stranieri e che producono il 6,4% del Pil del territorio. Un contributo che nel settore delle costruzioni arriva al 18,4%. Notevole anche la presenza di occupati stranieri – 581mila – ma elevato il tasso di disoccupazione – 10,7%. Questi alcuni dei dati diffusi dal Rapporto Annuale sull’Economia dell’Immigrazione realizzato dalla Fondazione Leone Moressa e patrocinato dall’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni e dal Ministero degli Affari Esteri.
Secondo quanto rilevato dall’indagine, le 99.545 imprese guidate da stranieri nel territorio producono una ricchezza pari a 19 miliardi di euro (6,4% del Pil). Il contributo è particolarmente significativo nel settore delle costruzioni dove il peso dell’attività immigrata è del 18,4% della produzione totale, seguito dal commercio (9,6%), dalla manifattura e dai servizi alla persona (7,4%).
Il territorio presenta numeri molto elevati anche in termini di occupati stranieri che hanno raggiunto la quota di 581mila. Tra il 2008 e il 2011 si è tuttavia assistito anche a un aumento del tasso di disoccupazione degli stranieri che è passato dall’8,5% al 10,7%, ovvero 70mila immigrati senza lavoro. I tassi di disoccupazione sono più elevati in Friuli Venezia Giulia ed Emilia-Romagna (rispettivamente 13,7% e 11,2%) rispetto a Veneto e Trentino Alto Adige (rispettivamente 9,9% e 9,3%).
Per quanto riguarda le retribuzioni, un dipendente straniero nel Nord-Est guadagna una cifra al mese netta di poco più di mille euro, 255 euro in meno dei colleghi italiani. Le retribuzioni sono leggermente superiori in Friuli Venezia Giulia dove i differenziali salariali con gli italiani si fanno più contenuti.
Al fisco nel 2009 i contribuenti nati all’estero hanno dichiarato una cifra di oltre 4,6 miliardi di euro in Veneto e di 4,2miliardi di euro in Emilia-Romagna con redditi procapite che in queste due regioni ammontano, rispettivamente, a 12.881 euro e 12.162 euro.
Infine il rapporto fornisce i dati sui livelli di povertà. Il 42,2% delle famiglie straniere vive al di sotto della soglia di povertà contro il 12,6% delle famiglie italiane. Il reddito percepito permette di risparmiare una cifra molto bassa che supera di poco i 600 euro annui. Le entrate provengono per l’84,3% da lavoro dipendente e di queste oltre un quarto viene destinato al pagamento dell’affitto, dal momento che appena il 13,8% delle famiglie è proprietaria dell’abitazione di residenza.
Stranieri a NordEst: un valore economico per la società – comunicato stampa