La Questura di Roma le aveva negato il rilascio del permesso di soggiorno per coesione familiare con la madre regolarmente soggiornante in Italia. Ma la richiedente, una giovane donna colombiana, era arrivata in Italia nel 2015, ancora minorenne, proprio al seguito della madre. Nel 2016 aveva poi dato alla luce un figlio, ragion per cui aveva inizialmente ottenuto un permesso di soggiorno per cure mediche, ora scaduto. La donna dipende economicamente dalla madre e dal fratello, che vivono e lavorano a Roma e non ha legami col Paese di origine.
È proprio per questi motivi che la giudice del Tribunale di Roma- Sezione Diritti della persona e immigrazione, dott. ssa Cristina Ciavattone, ha accolto il ricorso presentato dalla donna con il patrocinio dell’avv. Mario Angelelli di Progetto Diritti, ordinando alla Questura competente di rilasciarle un permesso di soggiorno per motivi familiari.
La giudice ha rilevato che il diniego della Questura, erroneamente non avesse considerato che l’ingresso in Italia della ricorrente fosse avvenuto all’epoca della sua minore età. Lei era quindi giunta in Italia regolarmente al seguito della madre. Non consentirle ora di restare con la sua famiglia, rappresenterebbe un’ingiustizia oltre che un fatto gravemente pregiudizievole per le condizioni di vita della donna e del figlio di appena due anni.