“In questi giorni la lista civica ‘Lepore sindaco’ e tutta la maggioranza hanno depositato la proposta di modifica dello statuto del Comune. Proporremo di inserire nello statuto la riforma della cittadinanza, perché riteniamo che chi viene a vivere a Bologna e ha un figlio che nasce qui, debba vedere questi ragazzi crescere sapendo di essere bolognesi, così come chi completa il ciclo dell’obbligo scolastico deve avere la certezza di poter essere bolognese”. Lo ha annunciato il sindaco di Bologna Matteo Lepore, intervenuto ieri alla Tavola Rotonda organizzata a Palazzo D’Accursio in occasione della Giornata mondiale del rifugiato. Insieme, fra gli altri, all’avvocato Arturo Salerni di Progetto Diritti, Lepore aveva preso parte lo scorso 5 aprile al convegno ‘Trent’anni senza lode’ organizzato da Cild (Coalizione italiana per le Libertà e i Diritti civili) e dall’associazione Italiani senza cittadinanza per discutere della proposta di Ius Scholae, in discussione alla Camera il prossimo 24 giugno.
Proprio sullo Ius Scholae, “C’è un maggioranza trasversale in tutto il Parlamento, al di là di quello che pensano al Lega e alcuni esponenti di Fratelli d’Italia”, ha detto Lepore. “Credo che nel centrodestra ci siano tante figure disponibili”.
E ancora: “È arrivato il momento di essere coraggiosi. A Bologna si tratta di riconoscere la cittadinanza a 11.000 persone e dire loro che fanno parte di questa comunità, con diritti e doveri. Si tratta di non limitarci a parlare di baby gang, ma fare molto di più. Fare in modo che questi ragazzi possano convivere con noi nella scuola, nella cultura. Sapendo che non sono ignorati, che non sono qui per un periodo, ma sono qui per la vita che vorranno portare avanti”, ha concluso Lepore.
Fonte: Agenzia Dire (www.dire.it)