Il ministro della Difesa aveva chiesto di regolarizzare chi si occupa degli anziani
Sacconi: “Muoviamoci con rigore”. E Gasparri invita ad usare il decreto flussiImmigrati, Maroni contro La Russa “Non ci sarà nessuna sanatoria”
Il ministro dell’Interno: “Chiunque lavori in nero è clandestino”
ROMA – E’ ancora scontro sul ddl sicurezza anche dopo la sua trasformazione in legge. Con l’introduzione del reato di clandestinità, colf e badanti senza permesso di soggiorno – circa mezzo milione di persone – sono fuorilegge. Il sottosegretario Carlo Giovanardi ha chiesto una regolarizzazione di massa sollevando le ire della Lega e di Umberto Bossi. Ignazio La Russa propone di regolarizzare “Solo le badanti”, ma il ministro dell’Interno, Maroni, interviene nella polemica fugando ogni dubbio: “Nessuna sanatoria. Le badanti non regolari sono già fuorilegge, secondo le leggi che vietano il lavoro in nero”.
Nessuna provvedimento ad hoc. Non ci sarà nessuna sanatoria per le badanti, quella di questi giorni è “una polemica basata sul nulla”, visto che già da ora, prima dell’entrata in vigore del ddl sicurezza, i lavoratori in nero sono puniti. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, nel corso di una conferenza stampa al Viminale. “Già oggi – ha aggiunto – se un clandestino svolge un lavoro in nero può essere espulso”. “Io – ha spiegato – sono contro le sanatorie perché non potrebbero essere fatte solo per chi fa un determinato lavoro. Inoltre – ha continuato – è fortemente sconsigliato dal patto dell’Unione europea firmato nel 2008 dai capi di Stato. Mi sento comunque di escludere sanatorie anche generalizzate ed escludo che anche Berlusconi voglia farle perchè anche lui ha firmato il patto”, ha concluso.“Badanti indispensabili, colf molto meno”. Se è opportuna una soluzione rapida ed efficace, il ministro della Difesa suggerisce di intervenire subito sulle bandanti: loro sono indispensabili per gli anziani e gli handicappati. Le colf molto meno. “Le badanti – spiega La Russa – sono quelle che hanno già in corso unrapporto, anche se in nero, e che sono utili per anziani e persone portatrici di handicap”. E le colf?, gli domandano i cronisti. “Per le colf – spiega il ministro – non c’è urgenza. Vedremo cosa fare, ma per loro non credo che sia possibile una regolarizzazione… D’altronde, contro di loro, di certo nessuno si metterà a fare la caccia”.
Frattini: “Nessuna badante andrà in galera”. Lo conferma anche il ministro degli Esteri Franco Frattini che rassicura: “Nessuna badante di nessun paese straniero andrà in galera”. E spiega: “Non è necessaria alcuna sanatoria perchè la legge penale non è retroattiva. Il problema è per chi lavoro in nero, ma nessuna badante andrà mai in galera”.
“Regolarizzare sì, ma con rigore”. Lo schieramento pro-badanti è bipartisan. Il ministro del Welfare Maurizio Sacconi, sentito il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, e per suo tramite Silvio Berlusconi, spiega la posizione ufficiale del governo: niente semplificazioni, nessuna sanatoria, ma impegno “collegiale”, a trovare una soluzione che consenta di “gestire la transizione”. Come? “Regolarizzare solo in modo rigoroso e selettivo – spiega Sacconi – tenendo ben strette le maglie, in modo da non favorire abusi e vanificare le norme contro la clandestinità”.
Gasparri: “Usiamo il decreto flussi”. La questione potrebbe essere affrontata con un provvedimento sulla regolazione dei flussi degli immigrati. Il capogruppo del PdL al Senato, Maurizio Gasparri, intervistato da Radio Radicale, spiega: “Per le badanti e le colf si potrebbero utilizzare i decreti sui flussi, previsti dalla legge Fini-Bossi. Sono i decreti con i quali ogni anno il governo stabilisce quanti extracomunitari possono entrare nel nostro Paese in base a previsioni sul mercato del lavoro. Prima di farne entrare altri, potremmo vedere se il meccanismo dei flussi può essere applicato a persone che già vivono in Italia e hanno fatto domanda per regolarizzare il loro stauts”.