Human Rights Watch – Pubblica il rapporto sui maltrattamenti subiti dai migranti nei centri di detenzione greci. “L’UE ha le mani sporche: implicazione di Frontex nei maltrattamenti dei migranti detenuti in Grecia”
da www.asgi.it del 22.09.2011Attraverso interviste con 65 migranti, rifugiati e richiedenti asilo in Grecia nel mese di novembre e dicembre 2010 e febbraio 2011 e informazioni ricevute da ufficiali di Frontex e funzionari della polizia greca, Human Rights Watch ha evidenziato il ruolo di Frontex e la responsabilità per aver esposto i migranti a condizioni di detenzione inumane e degradanti durante quattro mesi a decorrere alla fine del 2010, quando la sua prima squadra di intervento rapido alle frontiere (RABIT) ha catturato i migranti per portarli alle stazioni di polizia o nei centri di detenzione in Evros (Grecia).
L’organizzazione non governativa per la difesa dei diritti umani richiama nel rapporto la collaborazione di Frontex con le autorità greche nella gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne, accusando lìagenzia europea di complicità con le autorità greche per le condizioni disastrose in cui versano i migranti in centri di detenzione “sovraffollati” e “disumani”.
HRW ricorda che “tra il 2 novembre 2010 e il 2 marzo 2011, circa 12mila migranti entrati in Grecia dal territorio turco sono stati arrestati e rinchiusi. Le condizioni di detenzione non rispondevano ai standard minimi richiesti per il rispetto dei diritti umani”. Nonostante “la Corte europea dei diritti umani abbia definito queste condizioni ‘degradanti e disumane’”, ricorda Human Rights Watch, “durante lo stesso periodo l’agenzia Frontex ha fornito alla Grecia risorse umane e materiali con l’obiettivo di migliorare le condizioni disumane in cui versavano i migranti”.
Reagendo al rapporto, la Commissione europea ha respinto le accuse di Human Rights Watch. Il portavoce della commissaria Ue per gli Affari Interni, Cecilia Malmstroem, non ha negato che i migranti possano essere rimasti vittime di abusi, ma gli agenti di Frontex non possono essere ritenuti responsabili per le condizioni dei centri di detenzione in Grecia.
Secondo Human Rights Watch, tuttavia, la missione effettuata da Frontex sul territorio greco nel novembre 2010 dimostra che l’agenzia “si è resa complice dei trattamenti subiti dai migranti” e che fosse conscia che questi trattamenti erano “assolutamente vietati secondo il diritto relativo ai diritti umani” sostiene Bill Frelick, direttore del programma Rifugiati a Human Rights Watch.