L’uccisione di Soumaila Sacko, bracciante, sindacalista, compagno delle migliaia di sfruttati e sfruttate delle nostre campagne, ci ha messo ancora una volta di fronte alle contraddizioni di un Paese che tollera che in ampie sacche del suo territorio, nell’ambito dei rapporti di produzione della propria filiera agroalimentare, così come della logistica e del lavoro di cura, sussistano alla luce del sole condizioni di vita ai limiti dello schiavismo.
Paghe da fame, ghettizzazione abitativa, nessuna tutela della salute e della sicurezza, rapporti di lavoro violenti. Una condizione di illegalità diffusa che viene tollerata e finanche protetta, che ha spesso mostrato all’intero Paese il suo lato più violento. Ricordiamo bene Sekine Traoré, Becky Moses e ora Soumaila, giusto per citare alcuni dei nomi che sono comparsi sulle pagine dei nostri giornali. Una scia di morti e feriti nei luoghi istituzionalizzati dello sfruttamento. Vite finite tragicamente dopo un’esistenza condotta senza dignità e diritti.
Noi di Progetto Diritti sul terreno di queste contraddizioni ci siamo stati sempre, mettendo a disposizione il nostro impegno per restituire centralità ai diritti dei lavoratori, soprattutto coloro che sono più vulnerabili al ricatto sociale, la cui permanenza in Italia è legata al possesso di un contratto di lavoro.
Ancor più oggi vogliamo scendere in piazza per portare avanti la stessa lotta allo sfruttamento che Soumaila Sacko portava avanti a San Ferdinando. Sabato 16 giugno nel corteo indetto da Federazione del Sociale-USB saremo con i lavoratori, i precari, i disoccupati, gli studenti e tutti coloro che più hanno pagato le conseguenze delle politiche di austerity.
Scendiamo in piazza per chiedere scelte di politica sociale e del lavoro che vadano in una direzione completamente contraria a quella adottata in questi anni. Agli slogan xenofobi urlati dai politici negli ultimi mesi rispondiamo anche noi #primaglisfruttati!
Appuntamento sabato 16 giugno alle 14 a piazza della Repubblica e dopo il corteo a San Giovanni nella grande assemblea nella quale prenderanno la parola i tanti movimenti, associazioni, partiti e centri sociali che hanno aderito alla giornata di lotta. Ad aprire il corteo sarà proprio una delegazione dei braccianti della piana di Gioia Tauro, compagni di lavoro e di lotta di Soumaila, e dei lavoratori delle campagne del Foggiano.