Concessione cittadinanza, si discute sulla riforma della legislazione

fonte. immigrazione.biz

 

Si potrebbe passare da ‘jure sanguinis’ a ‘jure soli’ – Continua senza sosta il dibattito sulla concessione della cittadinanza e in questi ultimi giorni è diventato sempre più acceso. Esiste una volontà politica che vorrebbe il cambiamento della legge n. 91 del 5 febbraio 1992 che quindi porterebbe a concedere la cittadinanza ai figli degli immigrati che sono nati in Italia, e un’altra parte che invece chiede che sia mantenuta l’attuale legislazione.

Come si nota dalle statistiche dal 2008 al 2010 le domande di concessione della cittadinanza italiana sono aumentate quasi del 40% e alla fine del 2012 questa percentuale è destinata a salire.

La prima proposta di legge che merita una riflessione è quella proposta in maniera bipartisan dal duo Sarubbi-Granata che prevederebbe infatti la concessione per gli stranieri nati in Italia da genitori residenti da tanti anni nel nostro Paese. “I nuovi italiani sono non solo una grande risorsa culturale ma anche un’ opportunita’ economica per far uscire la nazione dal declino in cui sprofonda anche per l’invecchiamento e la conseguente mancanza di dinamicita’ del popolo italiano. La curva demografica – ha concluso Granata – e’ piu’ grave dello spread”.

Di pensiero contrapposto è il senatore Maurizio Gasparri, che fa parte di quegli schieramenti che non vorrebbero che la legge sulla cittadinanza fosse cambiata. Anzi è uno dei principali sostenitori di chi afferma che “il passaggio allo ius soli sarebbe un grave errore”.

”Il compito del governo non e’ certo, come sostiene con arroganza qualcuno, quello di ‘cambiare la mentalita, per altro in una direzione sbagliata e per questo – conclude Gasparri – la legge sulla cittadinanza non si tocca”.