Si è aperto lunedì 2 luglio 2012, nei pressi di Silivri, in Turchia, il processo contro 195 presone accusate di appartenenza a un’organizzazione illegale denominata KCK, indicata come fiancheggiatrice del Partito dei lavoratori del Kurdistan (PKK).Il processo si svolge di fronte a una Corte speciale.Nel corso di una conferenza stampa tenutasi stamattina presso la Federazione nazionale della stampa italiana, Fabio Marcelli dell’Associazione giuristi democratici e Arturo Salerni, dell’Associazione Europa Levante, hanno denunciato il proliferare di processi penali in Turchia nei confronti delle rappresentanze democratiche, degli esponenti della cultura, dei giornalisti e degli avvocati impegnati per la tutela dei diritti civili, con particolare riferimento alla consistenza minoranza kurda.Fabio Marcelli ha raccontato la sua missione di osservatore internazionale al processo apertosi il 2 luglio, che continuerà fino al 14 luglio. Compito degli osservatori internazionali è vigilare sul diritto alla difesa degli imputati e sui diritti di associazione e partecipazione politica. Tra gli imputati di questo processo c’è anche Ayse Berktay, la donna che organizzò il tribunale mondiale per l’Iraq, importante iniziativa contro la guerra.Arturo Salerni ha sottolineato la necessità di una soluzione pacifica del conflitto che vede contrapposti la minoranza kurda e lo Stato turco, affermando che il tavolo di confronto, per essere efficace, non può escludere le forze guerrigliere.Roberto Natale, presidente della Federazione nazionale della stampa italiana, ha evidenziato il fatto che sono stati arrestati di recente in Turchia quasi 40 giornalisti, di cui oltre la metà kurdi, e ha ricordato la campagna, lanciata a livello europeo, per l’adozione dei giornalisti kurdi e turchi incarcerati in Turchia.Roma, 6 luglio 2012