COMUNICATO STAMPA
Leggiamo con stupore la notizia – diffusa dalle agenzie – dell’ interrogazione parlamentare a firma dell’ On. Isabella Bertolini rivolta al Ministro dell’Interno, Annamaria Cancellieri, con la quale si chiede di potenziare i controlli delle Forze di polizia per intercettare la raccolta fondi che, secondo la deputata, avviene con mezzi illegali per finanziare “attività terroristiche di organizzazioni quali il Pkk curdo”.
L’ On. Bertolini si riferisce alle notizie della stampa locale del 28 marzo 2012, relativa all’arresto di cinque cittadini curdi a seguito di provvedimento richiesto dalla Procura della Repubblica di Venezia ed afferma che ”questa operazione per la prima volta in Italia, ha agito direttamente sul meccanismo di raccolta fondi, destinati all’organizzazione che alimenta l’azione terroristica in patria e nelle aree di confine tra la Turchia e l’Iraq” e che ”ciò conferma ancora una volta, come dietro ad attività commerciali, quali i negozi di kebab, apparentemente regolari, spesso si nascondono delle vere e proprie organizzazioni terroristiche”.
Appare necessario precisare quali difensori di cinque persone indagate nell’inchiesta richiamata che tutte le persone sottoposte alla misura della custodia cautelare in carcere sono state scarcerate con provvedimento del Tribunale della Libertà di Venezia dell’11.4.2012, e che – come già avvenuto nell’aprile del 2010 – la magistratura ha ritenuto inesistenti gli addebiti e assolutamente priva di fondamento l’ipotesi accusatoria, la cui diffusione mediatica ha creato grave nocumento ai nostri assistiti.
Quindi – a differenza di quanto affermato dall’On. Bertolini, che evidentemente non ha ritenuto di informarsi in ordine all’esito delle indagini ed all’accertamento giudiziale, sia pure in sede cautelare, della fondatezza delle richieste del Pubblico Ministero – non si è avuta alcuna conferma del teorema per cui i negozi di kebab spesso nascondono “nascondono delle vere e proprie organizzazioni terroristiche”.
Bugie e sciocchezze spesso hanno le gambe corte.
Roma, 18 maggio 2012
Avv. Arturo Salerni
Avv. Mario Angelelli