Si è aperto davanti al Tribunale di Roma il dibattimento del processo penale per il naufragio dell’11 ottobre 2013 nel quale persero la vita oltre 200 persone di cui sessanta bambini. Gli imputati, che allora ricoprivano ruoli di comando rispettivamente nella Marina Militare e nella Capitaneria di Porto, sono accusati di omissione di atti d’ufficio ed omicidio plurimo aggravato per aver posto in essere condotte che portarono al fatale ritardo nel soccorso dei profughi, per lo più siriani, che si trovavano a poche miglia dalle coste di Lampedusa. Le vittime sono oltre 280 persone e tra essi oltre sessanta bambini. Gli avvocati di Progetto Diritti Arturo Salerni, Mario Angelelli, Gaetano Pasqualino e Giuseppe Nicoletti rappresentano alcune delle persone che si trovavano a bordo dell’imbarcazione quel giorno ed i familiari di alcune delle vittime, costituitisi come parti civili, che saranno ascoltati come testimoni nel corso del dibattimento. Nel processo sono stati chiamati come responsabili civili il Ministero della Difesa ed il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Progetto diritti, assistita dall’avvocato Silvia Calderoni, è costituita a sua volta parte civile nel processo per portare il suo contributo nella ricerca della verità su cosa accadde in quel tragico 11 ottobre e per accertare le responsabilità del ritardo dei soccorsi in mare. Il Collegio giudicante, presieduto dalla Dottoressa Pazienza, ha fissato un fitto calendario di udienze nel corso delle quali, a partire dal prossimo 28 gennaio, saranno ascoltati i testimoni della vicenda, Saranno chiamati a testimoniare, oltre a coloro che hanno vissuto il naufragio in prima persona, anche i Ministri della Difesa e dei Trasporti dell’epoca, Mario Mauro e Graziano Delrio, ed il Sottosegretario Roberta Pinotti che riferì in Parlamento sulla vicenda.