È stata annullata ieri dalla Corte di Cassazione la sentenza con cui la Corte di Appello di Bologna aveva rifiutato alla Repubblica Argentina l’estradizione di Franco Reverberi Boschi. Il sacerdote argentino di origine italiane, oggi ottantaquattrenne, dovrà quindi essere processato per sequestri di persona, associazione a delinquere, concorso nella desapariciòn del giovane dissidente José Beròn e per fatti avvenuti a San Rafael, nella provincia argentina di Mendoza, nel 1976.
“Siamo in attesa delle motivazioni della sentenza”, ha dichiarato l’avvocato di Progetto Diritti Arturo Salerni, che, su nomina dell’ambasciatore argentino Roberto Carlés, rappresenta lo Stato argentino e ha predisposto il ricorso in Cassazione.
“La Corte di Cassazione- ha proseguito l’avvocato, membro del direttivo di Progetto Diritti- ha smentito l’impianto della Corte bolognese sul punto dell’esistenza di un quadro indiziario a carico del sacerdote, che da anni si trova in Italia e rispetto al quale le vittime chiedono che si celebri il processo in Argentina per una pagina di verità e di giustizia. Ad avanzare la richiesta era stato il Pubblico Ministero di Mendoza, il dottor Dante Vega, che abbiamo incontrato a febbraio con una delegazione di 24 marzo Onlus e Progetto Diritti”, ha spiegato l’avvocato.
“Oggi l’impunità di Reverberi è finita”, ha dichiarato al giornale Pagina 12 Jorge Ithurburu, presidente di 24 Marzo Onlus.
La denuncia contro Reverberi era partita da Richard Ermili, avvocato e copresidente dell’Ong APDH de San Rafael, cui si è poi aggiunta la Segreteria per i Diritti Umani argentina con il segretario Horacio Pietragalla. A seguire, il link a due articoli che ricostruiscono la vicenda: https://www.pagina12.com.ar/433576-mala-nueva-para-el-excapellan-que-se-paseaba-con-una-biblia- ; https://www.letrap.com.ar/nota/2022-6-30-17-10-0-la-corte-italiana-abrio-la-puerta-para-extraditar-a-un-cura-represor-argentino.