Insieme ad Archivio Disarmo abbiamo lanciato un appello affinché il Parlamento non approvi la proposta di riforma della legge sulla legittima difesa. Attualmente in discussione, questa vorrebbe eliminare definitivamente il principio di proporzionalità tra il bene minacciato dall’autore del reato e il bene offeso, assicurando una sorta di immunità a chi usa le armi contro un presunto ladro.
Vorrebbe evitare l’intervento del giudice. Ma l’azione giudiziaria è obbligatoria, non si può impedirne l’avvio sulla base di una presunzione di innocenza di chi uccide una persona. È il giudice a dovere sempre verificare i fatti. Il suo intervento è ineliminabile: in un paese democratico solo un giudice può verificare l’esistenza effettiva di un’intrusione e accertarsi dell’identità e del ruolo della persona uccisa.
Così com’è concepita, la riforma della legittima difesa metterà a rischio la sicurezza di tutti determinando un aumento esponenziale delle armi in circolazione e una conseguente maggiore probabilità del loro uso. Una silenziosa corsa dei cittadini ad armarsi individualmente non è la soluzione. Come dimostra l’esperienza degli Stati Uniti, la diffusione delle armi da difesa personale non fa altro che diffondere il senso di insicurezza e di sfiducia nelle Istituzioni.
All’appello hanno aderito in tanti tra associazioni, giuristi, magistrati ed esponenti della società civile.