Per la prima volta da un quarto di secolo l’Inail registra, per i primi 6 mesi del 2017, un aumento degli incidenti e dei morti sul lavoro, rispettivamente dell’1,3 e del 5, 2% (i dati si riferiscono alle denunce pervenute).
I dati del 2017 ci mostrano segnali diffusi, univoci e, purtroppo, inequivocabili di una politica antiinfortunistica da parte delle imprese profondamente carente, oltra che di una mancata attuazione della normativa. Il Testo Unico (d.lgs. n. 81 del 2008) infatti, rimane a oggi ancora in parte inattuato.
In questi primi 6 mesi sono aumentati in particolare gli stranieri vittime sul lavoro: sono 66 i decessi registrati (15,3% del totale delle morti sul lavoro, era il 14,9% nella rilevazione al 31 luglio 2016) [Osservatorio Sicurezza sul Lavoro di Vega Engineering su base dati Inail]. Un dato spiegabile anche alla luce del fatto che il lavoratore straniero opera spesso in settori particolarmente rischiosi con maggiore attività manuale (costruzioni, trasporto e magazzinaggio, industria dei metalli e agricoltura).
Un anno fa moriva sul lavoro anche Abd El Salam, militante dell’Unione Sindacale di Base. Era la notte tra il 14 settembre e il 15 settembre 2016, quando veniva schiacciato da un Tir davanti ai cancelli della GLS di Piacenza. Partecipava a un picchetto sindacale per manifestare contro la mancata stabilizzazione di alcuni lavoratori precari, prevista in un accordo con la stessa GLS pochi mesi prima. Manifestava nonostante lui avesse un rapporto di lavoro a tempo indeterminato, per difendere chi è costretto a subire condizioni di lavoro e contrattuali fuori dalle regole e senza diritti minimi. Abd El Salam ha lasciato una moglie e cinque figli.
Oggi 20 settembre si tiene l’udienza preliminare davanti al Gip del Tribunale di Piacenza. I suoi familiari saranno difesi dagli avvocati di Progetto Diritti Arturo Salerni e Mario Angelelli che da anni si occupano dei migranti vittime di infortuni sul lavoro e dei loro familiari con il Comitato Singh Mohinder.