A Roma si torna a respirare aria di cultura e diritti

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Il Tribunale del Riesame della capitale ha respinto la richiesta del pm Luca Tescaroli delle misure cautelari (cinque arresti domiciliari e nove divieti di dimora a Roma) per i/le quattordici attivisti/e del Comitato Popolare di lotta per la casa. Il giudice ha inoltre accolto la richiesta dell’avv. Arturo Salerni, disponendo il dissequestro dell’Angelo Mai altrove Occupato che tornerà ad essere gestito dall’associazione Probabis. Resta confermato invece il sequestro dell’Osteria Da Pina, l’attività di ristorazione all’interno dello stabile, chiusa con l’accusa di “esercizio ricettivo abusivo”.

È un primo decisivo traguardo rispetto al percorso che stanno seguendo gli imputati e i loro legali per smontare il teorema accusatorio che vorrebbe tradurre l’impegno per l’affermazione del diritto all’abitare, gli esperimenti di nuove forme di cittadinanza attiva, la cultura della condivisione e della solidarietà in sodalizio criminale.
È soprattutto una bellissima notizia per tutta la città che torna finalmente in possesso di uno dei suoi polmoni artistici e culturali più vitali. Presso l’Angelo Mai la lotta per il recupero degli spazi e dei diritti continuerà anche grazie all’apertura di uno sportello per l’emergenza abitativa che si chiamerà “La Prima Cosa”.

Roma, 8 Maggio 2014