Ddl sicurezza verso l’approvazione finale
Da oggi il testo è in Aula al Senato. Ecco cosa prevede per gli immigrati
Roma – 30 giugno 2009 – Il cammino in Parlamento del ddl sicurezza è alle battute finali.
Oggi pomeriggio il testo arriverà in aula a Palazzo Madama ed entro giovedì mattina, stando al calendario di Palazzo Madama, dovrebbe esserci il voto finale. Difficile che ci siano colpi di scena, e comunque, se temesse imboscate dai banchi della maggioranza, il governo potrebbe ricorrere alla fiducia, blindando il testo così come ha fatto alla Camera dei Deputati.
Il disegno di legge “Disposizioni in materia di sicurezza pubblica” è stato varato dal consiglio dei ministri oltre un anno fa, ma ha subito diverse modifiche durante il suo iter parlamentare. Ecco, in sintesi, cosa prevede sul fronte immigrazione il testo che arriva oggi in aula:
– introduce il reato di ”ingresso e il soggiorno illegale nel territorio dello Stato”. Non verrà punito con il carcere, ma con una multa da 5 mila a 10 mila euro e l’espulsione;
– prolunga da due a sei mesi il tempo massimo di permanenza nei centri d’espulsione. Le proroghe saranno autorizzate dal giudice di pace quando il cittadino straniero non collabora o no arrivano i documenti necessari all’espulsione dal Paese d’origine;
– conferma i tre anni di reclusione e l’eventuale confisca dell’immobile per chi dà alloggio a pagamento, “per trarne ingiusto profitto”, a immigrati irregolari. Ma solo se questi sono senza permesso al momento della stipula o del rinnovo del contratto d’affitto;
– obbliga i cittadini stranieri che vogliono sposarsi in Italia a esibire il permesso di soggiorno (i clandestini, quindi, non potrebbero sposarsi);
-alza da sei mesi a due anni (tre per i residenti all’estero), il termine dopo il quale chi ha sposato un italiano può chiedere la cittadinanza. I tempi di dimezzano se ci sono figli nati o adottati dalla coppia;
– prevede un contributo di 200 euro sulle richieste di cittadinanza. Metà del contributo servirà a finanziare la Cooperazione, l’altra metà andrà al Dipartimento immigrazione del Viminale;
– subordina l’iscrizione dei cittadini stranieri all’anagrafe alla verifica da parte del Comune dell’idoneità dell’immobile in cui abitano;
– obbliga gli sportelli di money transfer a fotocopiare il permesso di soggiorno dei loro clienti e a segnalare alla polizia quelli che non lo hanno. Chi non lo fa, perde la licenza;
– prevede l’ esibizione del permesso di soggiorno per accedere ai servizi pubblici e per gli atti stato civile, tranne che per le prestazioni sanitarie o le iscrizioni alle scuole dell’obbligo;
– obbliga i cittadini stranieri a sottoscrivere un ”accordo di integrazione” con un punteggio che crescerà o diminuirà in base al loro comportamento. Chi esaurisce i punti, perderà il permesso e sarà espulso;– introduce un contributo sulla domanda di rilascio o rinnovo del permesso di soggiorno che andrà da un minimo di 80 a un massimo di 200 euro;
– prevede il superamento di un test di italiano per chi chiede la carta di soggiorno.
Elvio Pasca