Ieri, 13 Ottobre alle 13.40, il Giudice per l’Udienza Preliminare Alessandro Arturi ha disposto il rinvio a giudizio per 21 imputati del cosiddetto Piano Condor.Si tratta di esponenti di giunte militari e dei servizi di sicurezza di Bolivia, Cile, Perù e Uruguay accusati di sequestro di persona e omicidio in relazione alla scomparsa di ventitre cittadini italiani con doppia nazionalità in Argentina, Cile e Uruguay, avvenuta tra il 1973 e il 1978.Erano gli anni dell’Operazione Condor, l’accordo di cooperazione fra le dittature di sette paesi dell’America Latina finalizzato all’eliminazione di qualunque opposizione (politica, sociale e umana) al regime tramite il terrorismo di stato. Erano gli anni in cui si riempivano gli Archivi del Terrore, scoperti nel 1992 dal giudice Paraguayano José Augustin Fernandez, che descrivevano dettagliatamente la sorte di migliaia di sudamericani segretamente rapiti, torturati e assassinati. Gli archivi contavano 50.000 persone assassinate, 30.000 desaparecidos e 400.000 incarcerate.
Il giudizio, tanto atteso dai familiari delle vittime e che arriva a una decina d’anni dall’avvio dell’inchiesta condotta dal procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo, è una pietra miliare nella lotta alla politica dell’impunità. Il processo che inizierà il 12 Febbraio 2015 alle 9 presso l’Aula Bunker di Rebibbia, sarà un percorso di memoria, verità e giustizia perché le atrocità non vengano sepolte coi loro autori, ma consegnate alla storia, insieme all’intero sistema politico del terrore che le ha generate.