Unhcr – Flussi migratori misti dal Corno d’Africa: raggiunti nuovi livelli record

fonte: Unhcr

 

L’anno in corso sta segnando l’arrivo in Yemen di un numero senza precedenti di rifugiati e migranti africani. Nei soli primi quattro mesi del 2012, infatti, più di 43mila persone hanno raggiunto le coste yemenite del Golfo di Aden e del Mar Rosso, contro le 30mila che hanno intrapreso la traversata pericolosa nello stesso periodo dell’anno scorso.

Gli arrivi totali dal Corno d’Africa in Yemen nel 2011 sono stati 103mila, un numero record da quando l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) ha cominciato a raccogliere questi dati nel 2006. Se la tendenza in atto dovesse continuare nei prossimi mesi, alla fine del 2012 verrà purtroppo raggiunto purtroppo un nuovo record.

L’aumento impressionante nel numero complessivo di nuovi arrivi in Yemen è dovuto al fatto che sempre più etiopi stanno lasciando il proprio paese. Tre su quattro delle persone che compiono oggi la traversata fino allo Yemen sono infatti cittadini etiopi. Quattro anni fa, tre quarti dei migranti in arrivo in Yemen erano rifugiati somali.

Tutte le persone che prendono la decisione di intraprendere la traversata si espongono a rischi e pericoli estremi. Nel corso delle diverse tappe del loro viaggio, i migranti affrontano abusi e violenze terribili da parte dei trafficanti, subiscono l’arresto e la detenzione arbitrari nei paesi che attraversano, il divieto di attraversare il confine o il rimpatrio contro la loro volontà, e si vedono negati l’accesso a ripari, acqua, cibo ed assistenza medica. La maggior parte di queste persone parte dalle spiagge vicino ai porti di Obock in Gibuti o di Bosaso in Somalia, salendo su imbarcazioni di fortuna. Coloro che riescono a raggiungere lo Yemen arrivano spesso esausti, disidratati, malnutriti ed sotto choc.

I nuovi arrivati di nazionalità somala vengono tutti automaticamente riconosciuti come rifugiati dalle autorità yemenite e beneficiano pertanto di documentazione ufficiale e di una libertà di movimento pressoché illimitata all’interno dello Yemen. L’UNHCR gestisce una rete consolidata di centri di transito e di accoglienza lungo la costa yemenita del Golfo di Aden, mentre lungo le centinaia di chilometri di costa yemenita sul Mar Rosso risulta sempre più difficile assistere i migranti in arrivo a causa delle condizioni di sicurezza edelle limitazioni all’accesso alla zona.

La situazione è invece profondamente diversa e molto più difficile per i cittadini etiopi. Sono pochi gli etiopi che decidono di richiedere asilo una volta giunti in Yemen. Nei colloqui con gli operatori dell’UNHCR, i migranti etiopi spiegano che sono fuggiti a causa di una mancanza di prospettive e della situazione economica, entrambi esacerbati dalla siccità in corso nel paese. Per evitare di essere arrestati e deportati, i migranti etiopi spesso tentano di non farsi intercettare dalle autorità yemenite. L’insicurezza diffusa in Yemen ha portato inoltre alla proliferazione del traffico e della tratta di persone. Una volta sbarcati in Yemen, i cittadini etiopi proseguono dunque il viaggio verso altri paesi del Golfo con l’ausilio di gruppi criminali coinvolti nella tratta e nel traffico di persone.

L’UNHCR esprime preoccupazione per il fatto che molte fonti locali testimoniano di violenze ed abusi perpetrati ai danni dei migranti etiopi, vittime di rapine, violenze fisiche ed estorsioni. Vi sono pochissime possibilità di accedere alla protezione in Yemen per i cittadini etiopi che non soddisfano i criteri sanciti dalla Convenzione di Ginevra sui rifugiati. Questi migranti sono estremamente vu lnerabili e diventano spesso facili prede per i trafficanti ed i mercanti di uomini. L’Agenzia ONU per i rifugiati è venuto inoltre a conoscenza di un numero crescente di casi di tratta e di abusi che hanno coinvolto rifugiati in fuga dalla Somalia e da altri paesi.

Oltre agli arrivi di migranti sulle coste, lo Yemen in questo momento sta affrontando anche movimenti di popolazione interni, con decine di migliaia di civili in fuga dagli scontri tribali nel nord del paese e dai combattimenti tra truppe governative e gruppi estremisti nel sud. Ad oggi, gli sfollati interni registrati in Yemen sono 470mila e si stima che altri 95mila abbiano dovuto lasciare le proprie case nel nord e nel sud del paese nei primi mesi del 2012.

Per poterassistere circa 220mila rifugiati e quasi mezzo milione di sfollati interni in Yemen nel 2012, l’UNHCR avrà bisogno di raccogliere 60 milioni di dollari dai donatori. Ad oggi, l’Agenzia ONU per i rifugiati ha ricevuto solo un terzo di questi fondi ed auspica dunque che sia i donatori governativi che quelli privati possano contribuire in maniera adeguata e rapida, permettendo così all’UNHCR di soddisfare i bisogni umanitari e di protezione dei rifugiati e degli sfollati in Yemen.