“Le condizioni sanitarie dei migranti a bordo della Open Arms potevano definirsi mediocri, il protrarsi in quelle condizioni rappresentava un fattore di rischio molto elevato per la loro salute psicofisica. Avrebbe potuto determinare un aggravamento delle loro condizioni. Avrebbe potuto rappresentare un rischio sia per i migranti che per il personale della nave”. Lo ha affermato oggi, nel corso della sua testimonianza, il dirigente medico dell’Asp di Agrigento Vincenzo Asaro. Asaro è salito a bordo della nave Open Arms il 20 agosto del 2019.
“La nave era affollata. Dormivano a terra, sul ponte. Non ho visto coperte termiche”, ha aggiunto il medico rispondendo alle domande delle pm Giorgia Righi e Marzia Sabella. Secondo l’accusa, rappresentata dagli avvocati di Progetto Diritti Arturo Salerni, Mario Angelelli e Silvia Calderoni, i migranti sarebbero stati costretti a restare sulla nave perché l’allora ministro Matteo Salvini aveva vietato lo sbarco. Salvini è oggi imputato per sequestro di persona e rifiuto di atto d’ufficio.