“In queste ore abbiamo incontrato il capo della Procura di Mendoza, che ha indagato sulle responsabilità dei complici di Carlos Luis Malatto, che non ha potuto essere processato in quanto attualmente si trova in Italia e per la legge argentina non è possibile celebrare giudizi in assenza dell’imputato”. Così l’avvocato Arturo Salerni, membro del direttivo di Progetto diritti e presidente di Cild, che insieme al resto della delegazione italiana ha visitato in questi giorno le città di Mendoza e San Juan.
Malatto, ex tenente di un corpo militare del regime di Videla, nel 2011 è fuggito in Italia, sfruttando le sue origini italiane per sfuggire all’apertura delle indagini a suo carico da parte della magistratira argentina. Dopo il respingimento di due richieste di estradizione a suo carico, nel maggio 2020 è stato autorizzato un processo contro di lui per i reati di omicidio plurimo aggravato, sequestro di persona a scopo di estorsione e violenza sessuale nei confronti di cinque cittadini argentini: Alfredo e Marta Lerouc, Anne Marie Erize, Arias Florentino e Juan Carlos Campora.
“Il processo dovrebbe quindi tenersi a Roma- ha dichiarato l’avvocato Salerni- ed è stato molto utile conoscere dagli inquirenti argentini elementi necessari per ricostruire la catena delle responsabilità nei sequestri e negli omicidi degli oppositori negli anni della dittatura nelle province di Mendoza e di San Juan”.
La delegazione è stata ricevuta dal Console italiano a Mendoza Piero Vaira e nella giornata di ieri, a San Juan, gli avvocati con alcuni familiari delle vittime hanno effettuato dei sopralluoghi nei posti in cui sono avvenuti sequestri e uccisioni. La giornata è stata poi caratterizzata da incontri con le associazioni in difesa dei diritti umani e con realtà politiche di base che negli anni si sono mobilitate per il perseguimento degli obiettivi di verità e giustizia. E per dire nunca mas al terrorismo di Stato.