Il ministero dell’Interno potrebbe essere accusato di illecito trattenimento di persone.Il caso riguarda circa 1000 persone migranti trattenute a bordo di “navi quarantena” e che non possono sbarcare nonostante la fine del periodo di isolamento fiduciario, come previsto dalla legge. “Secondo le norme, gli stranieri” – scrive il giornalista Nello Scavo – “anche se negativi al test effettuato al momento dello sbarco in Italia, devono comunque trascorrere dieci giorni sulle navi, dove sono assistiti da team dedicati della Croce rossa italiana. Al termine gli stranieri con test negativo vengono sbarcati e accompagnati nei centri di permanenza. Poiché in quel breve periodo è impossibile procedere al percorso vaccinale, a loro non può essere concesso il greenpass. Per questa ragione non possono accedere ai mezzi di trasporto verso i centri di accoglienza”.
Il prolungamento della permanenza sulle navi quarantena – già ampiamente criticate per via delle gravi condizioni precarie in cui le persone sono trattenute – potrebbe considerarsi sequestro di persona.
Fonte Open Migration