Migranti e accesso alle cure, + 101,3% i ricoveri di stranieri in regime ordinario dal 2000 al 2008

27/03/2012

Migranti e accesso alle cure, + 101,3% i ricoveri di stranieri in regime ordinario dal 2000 al 2008

 

Presentata a Roma “Salute”, guida pratica alla medicina per cittadini stranieri dedicata agli operatori sanitari che operano con i migranti

In otto anni il numero di stranieri residenti in Italia si è triplicato, superando i 4,5 milioni di presenze. A questi vanno aggiunti i circa 600.000 stranieri senza permesso di soggiorno stimati dalla Caritas.

Una crescita che va di pari passo con l’aumentare dell’utenza straniera di ambulatori e pronto soccorso. Basti pensare che i ricoveri in regime ordinario degli stranieri da Pfpm (Paesi a forte pressione migratoria) sono raddoppiati nell’arco di un quinquennio; dal 2,6% del 2003 al 4,6% del 2008. In definitiva dal 2000 al 2008, l’Istat ha registrato una variazione percentuale di + 101,3 di dimissioni ospedaliere di stranieri in ricovero in regime ordinario. Se poi si considerano le prestazioni in day hospital i numeri salgono ancora (variazione % 2000 – 2008: + 192). Un aumento motivato anche dal disagio economico, sociale e di salute, che moltissimi stranieri si trovano a vivere nella nostra società.

Il sistema sanitario invece, è fortemente in crisi e oggetto di tagli che minano la qualità del lavoro di operatori e medici. Il personale sanitario è in difficoltà, e a rimetterci sono gli utenti, a cominciare dalle fasce più deboli della popolazione, all’interno delle quali rientrano nella maggior parte dei casi, i migranti.

La tutela della salute dei cittadini però, rappresenta uno dei pilastri del benessere sociale e il grado di coesione della comunità nazionale. Lo stato di salute di una comunità è legato a doppio filo con il grado di accessibilità e fruibilità dei servizi.

 

Partendo da queste considerazioni Fondazione IntegrA/Azione ha dato vita a “Salute, guida alla medicina per cittadini stranieri”, una pubblicazione dedicata agli operatori sanitari che, a vari livelli, lavorano con i migranti.

La guida è stata presentata a Roma, (presso il complesso ospedaliero S. Giovanni Addolorata), nel corso di una tavola rotonda alla quale hanno partecipato, insieme al presidente di Fondazione IntegrA/Azione, Luca Odevaine, Gian Luigi Bracciale, direttore generale Azienda Ospedaliera San Giovanni Addolorata, con Gerardo Bruno Antonio Corea, direttore sanitario Azienda Ospedaliera San Giovanni Addolorata e Salvatore Passafaro, direttore sanitario del  Polo Unico Ospedaliero San Giovanni Addolorata; Mario Morcone, capo Gabinetto Ministro per la Cooperazione internazionale e l’Integrazione; Mariapia Garavaglia, Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani; Fabrizio Curcio, direttore generale gestione delle Emergenze (Emergenza Immigrazione dal Nord Africa) del Dipartimento della Protezione Civile – Presidenza del Consiglio dei Ministri; Livia Caramazza, Corpo Italiano di Soccorso Ordine di Malta; Alessandro Stievano, presidente Associazione infermieristica transculturale,; Maria Rosa Martellini, Responsabile Servizio Sanitario Stranieri Azienda Ospedaliera San Giovanni Addolorata; Fabrizio Fabi, Dirigente Medico DEA Azienda Ospedaliera San Giovanni Addolorata, e Giampiero Castellotti, curatore della guida.

 

“Questa sorta di prontuario medico – spiega Luca Odevaine, presidente di Fondazione IntegrA/Azione – nasce dall’esigenza, verificata direttamente sul territorio, di avere un supporto pratico all’attività quotidiana nel fornire servizi e prestazioni sanitarie a tutti i cittadini. In particolare, questa pubblicazione vuole contribuire a migliorare la capacità di risposte adeguate ed eque alle sfide imposte dalle diversità culturali. Inoltre non bisogna dimenticare – conclude Odevaine – che

lo scivoloso terrenodella paura, accostato alla mancanza di informazione, resta una discriminante per gli immigrati italiani sul fronte dell’accesso alla sanità”.

 

La guida. Raccoglie un frasario di domande a risposte multiple, di maggiore uso nelle strutture mediche. A partire dalla raccolta dei dati anagrafici e dalla storia medica di un paziente. Una sezione speciale è dedicata alla donna, con parole e termini più comuni in ambito medico per la gravidanza, la contraccezione, la pediatria e la violenza. È tradotta in inglese, francese e arabo, con note a margine e in un formato agile (….).

 

La grafica. Ai concetti chiari e semplici, corrisponde un linguaggio grafico di grande attenzione alla comprensione del contenutodella pubblicazione. La guida infatti risponde pienamente, dal punto di vista grafico, a quella che in gergo viene definita “comunicazione di pubblica utilità”. Una comunicazione chiara e trasparente pensata per informare l’utente, trasmettere saperi.

 

“Il livello di accesso alle cure per i cittadini stranieri – aggiunge il presidente di Fondazione IntegrA/Azione – è da considerarsi come un termometro del grado di accoglienza e civiltà di un territorio. Vale la pena ricordare sempre che la Corte costituzionale, in una sentenza di qualche tempo fa (n. 252/2001), ha affermato l’esistenza di “un nucleo irriducibile del diritto alla salute protetto dalla Costituzione (art. 32, ndr) come ambito inviolabile della dignità umana” che va “riconosciuto anche agli stranieri, qualunquesia la loro posizione rispetto alle norme che regolano l’ingresso e il soggiorno nello Stato”.