L’Associazione Progetto Diritti Onlus partecipa e sostiene la lotta dei lavoratori di Rosarno e dei lavoratori migranti del settore agricolo e denuncia che nel contesto di una lotta al lavoro nero ed irregolare non si può non affrontare l’esistenza della vasta realtà di economia sommersa, resa possibile anche da un sistema normativo in tema di immigrazione caratterizzato da forti irrazionalità.
E’ dunque urgente la predisposizione di strumenti legislativi e amministrativi per intervenire su questi fenomeni, per reprimere i comportamenti illegali e far emergere le molte migliaia di invisibili che continuano a lavorare in molti settori produttivi, innanzitutto nel settore agricolo, come i fatti di Rosarno del gennaio 2010 hanno tragicamente dimostarto.
In particolare chiediamo che vengano accolte le seguenti proposte:
– una adeguata modifica dell’articolo 18 del Testo Unico delle leggi sull’immigrazione per consentire, oltre che per le vittime di tratta, anche ai lavoratori oggetto di grave sfruttamento o vittime del caporalato la piena emersione e la successiva regolarizzazione della posizione di soggiorno;
– che una definizione attraverso una circolare ministeriale della nozione di “grave sfruttamento” contenuta nell’art. 18 del testo unico sull’immigrazione per dare più ampiezza ed efficacia alla norma, soprattutto adesso che il reato di caporalato è stato fatto rientrare tra quelli per cui è obbligatorio l’arresto in flagranza;
– una procedura generalizzata di sanatoria per i lavoratori stranieri occupati nelle campagne e in generale nel settore agro-alimentare, atteso che la gran parte di questi lavoratori provengono da paesi dell’Africa sub-sahariana, verso i quali non sono garantibili condizioni di rimpatrio in sicurezza.
In ogni caso per le casse dello Stato sarebbe più conveniente la realizzazione di una sanatoria che porterebbe nuove entrate, piuttosto che le dispendiose procedure di espulsione e di rimpatrio.