Oggi la Corte d’Assise d’Appello di Roma ha scritto una grande pagina di giustizia.
Ha confermato la sentenza di primo grado che aveva condannato all’ergastolo i vertici del Plan Condor, lo strumento di sterminio di una generazione politica democratica e rivoluzionaria nell’America Latina degli anni settanta. Ha riformato la prima sentenza condannando all’ergastolo gli altri 18 imputati giudicati oggi responsabili del sequestro, delle torture, dell’omicidio e della sparizione di decine di persone vittime della collaborazione tra le dittature fasciste dell’America del Sud.
È stata la vittoria innanzitutto dei familiari delle vittime che non hanno mai abbandonato la ricerca della verità e della giustizia. I due gradi del processo hanno fatto rivivere quelle terribili vicende a partire dall’11 settembre del 1973, il giorno in cui fu rovesciato in Cile il governo del Presidente Salvador Allende, democraticamente eletto.
È stata la vittoria dei magistrati e degli avvocati che hanno perseguito la strada della tutela dei diritti umani contro le complicità e le impunità degli aguzzini.
I crimini contro l’umanità non devono restare impuniti.
Noi di Progetto diritti, nell’abbracciare i familiari delle vittime, rivendichiamo con soddisfazione di essere stati, con i nostri legali, protagonisti di questa battaglia.