CITTADINI STRANIERI E INFORTUNI SUL LAVORO: IL RAPPORTO INAIL PER IL 2010

Afferma Arturo Salerni, coordinatore del “Comitato Singh Mohinder per la tutela dei lavoratori stranieri dagli infortuni sul lavoro”, a seguito della presentazione del rapporto INAIL sugli incidenti sul lavoro:  “Il dato  più preoccupante del rapporto INAIL sta nel fatto che – nonostante la diminuzione dovuta alla crisi del numero dei lavoratori stranieri assicurati – è  il fatto che per gli stranieri il 2010 e’ stato un anno peggiore del precedente in termini di infortuni sul lavoro, con un  incremento di  quasi mille infortuni denunziati. E’ doverosa una attività di formazione ed informazione mirata nei confronti di questi lavoratori maggiormente esposti agli infortuni in quanto adibiti generalmente alle mansioni più gravose e pericolose”.

Dispaccio ASCA

Roma, 5 lug – Nel 2010 i lavoratori stranieri assicurati all’Inail sono stati poco meno di 2,7 milioni, l’1,6% in meno dell’anno precedente. E’ quanto emerge dal Rapporto annuale dell’Inail presentato oggi alla Camera.

Questo calo e’ dovuto per lo piu’ alla diminuzione di lavoratori di sesso maschile (-4,0% sul 2009). Le lavoratrici infatti sono comunque aumentate rispetto al 2009 (+ 1,3%) seppur meno dell’anno precedente.

L’Istat, spiega il Rapporto, conta che ogni 10 nuovi disoccupati 3 sono immigrati e tuttavia il fatto che svolgano mansioni umili ma essenziali e’ servito a proteggerli da conseguenze piu’ negative in un mercato del lavoro fortemente in crisi. La riduzione degli infortuni nel complesso si e’ attestata al -1,9%.

Per gli stranieri invece il 2010 e’ stato un anno peggiore del precedente in termini di infortuni sul lavoro. Si e’ passati infatti dai 119.240 infortuni del 2009 ai 120.135 del 2010, con un incremento di tre quarti di punto percentuale.

Migliore la situazione per i casi mortali, che sono ancora diminuiti passando dai 144 del 2009 ai 138 del 2010.

Gli infortuni degli stranieri rappresentano il 15,5% degli infortuni complessivi, quelli dei soli extracomunitari, invece, l’11,5%; se si considerano i casi mortali le percentuali sono rispettivamente del 14,1% e dell’8,6%.

Con riferimento alla gestione assicurativa, l’incremento degli infortuni rispetto all’anno precedente e’ stato del 2,8% in Agricoltura e dello 0,7% nell’Industria e servizi.

Per i Dipendenti del conto Stato si e’ registrato, invece, un calo del 4,8%.

In generale risulta che il 94,4% degli infortuni degli stranieri si verifica nell’Industria e servizi, il 4,9% in Agricoltura e lo 0,7% tra i Dipendenti conto Stato.

Il settore piu’ colpito e’ quello delle Costruzioni che con poco piu’ di 15mila infortuni copre il 12,5% del complesso delle denunce. Il settore, caratterizzato da un’elevata rischiosita’, risulta primo anche per numero di decessi che, pur in forte diminuzione rispetto al 2009, sono stati comunque 32.

A seguire, i Trasporti (7,8%) e i Servizi alle imprese (7,7%) che inglobano anche le attivita’ di pulizia nelle quali e’ elevata la concentrazione di lavoratori stranieri.

Per quanto riguarda i casi mortali, oltre alle Costruzioni si registra un numero significativo di decessi in Agricoltura e nei Trasporti (rispettivamente 22 e 21 morti).

In termini di incidenza degli infortuni occorsi ai lavoratori stranieri rispetto al complesso va rilevato il caso del comparto relativo al Personale domestico, intendendo con questo colf e badanti, nel quale 77 infortuni su 100 riguardano proprio lavoratori immigrati, in prevalenza donne.

Significativa la presenza anche nei settori del manifatturiero, in particolare nell’ambito della Lavorazione del cuoio (23,3%) e nell’Industria dei metalli (22,6%); a seguire le Costruzioni (21,0%) e l’Industria della gomma e plastica (20,9%).

L’incidenza infortunistica, espressa dal rapporto tra infortuni denunciati e lavoratori assicurati all’Inail, risulta piu’ elevata per gli stranieri rispetto a quella degli italiani, rispettivamente 45 casi denunciati ogni 1.000 occupati contro i 39,2.

A determinare queste differenze concorre senz’altro l’occupazione prevalente degli immigrati in settori particolarmente rischiosi nei quali l’attivita’ manuale e’ prevalente (edilizia, industria pesante, agricoltura), i turni di lavoro sono piu’ lunghi e spesso la formazione professionale non e’ adeguata.

Rispetto al genere, per gli stranieri il sesso maschile prevale nettamente su quello femminile quanto a numero di infortuni, infatti la quota raggiunge il 75% delle denunce e l’88% dei casi mortali (per il complesso dei lavoratori le percentuali sono rispettivamente pari al 68% e 92%).

Romania, Marocco e Albania nell’ordine sono le comunita’ che ogni anno denunciano il maggior numero di infortuni sul lavoro totalizzandone circa il 40%.

Se si considerano, poi, i casi mortali la percentuale arriva al 48%, in calo rispetto al 2009 quando superava il 50%.