Il 3 ottobre 2013 un’imbarcazione con circa 550 migranti a bordo, partita la sera prima dalla Libia, si rovesciò a 800 metri dall’ Isola dei Conigli, vicino alle coste di Lampedusa.
Si tratta del più grande naufragio avvenuto nel Mediterraneo negli ultimi anni, che è costato la vita a 368 persone, la maggior parte in fuga dall’ Eritrea.
Proprio in seguito a questa tragedia venne istituita la missione della Marina “Mare Nostrum ”(ormai non più operativa) e, dal 2015, ogni 3 ottobre viene celebrata la Giornata nazionale per le vittime dell’immigrazione.
Stamattina, nel corso del procedimento penale per l’omissione di soccorso dei migranti che erano a bordo del peschereccio, il Tribunale di Agrigento ha ammesso la costituzione di parte civile di Progetto Diritti, difesa dall’Avv. Gaetano Pasqualino, responsabile della sede di Catania di Progetto Diritti.
Il Tribunale ha riconosciuto che la scomparsa delle centinaia di migranti nel naufragio per cui è processo in conseguenza della omissione del soccorso e la difficoltà di individuare decine e decine di persone scomparse nelle acque davanti all’isola di Lampedusa hanno arrecato un danno gravissimo ed irreparabile agli interessi ed ai diritti fondamentali, ed in primo luogo del diritto alla vita, per la tutela dei quali l’associazione Progetto Diritti si è costituita ed agisce.
Gli altri difensori delle parti civili familiari delle vittime sono gli avvocati Giuseppe Nicoletti e Arturo Salerni, di Progetto Diritti, ed Alessandra Ballerini del foro di Genova.
Il Presidente di Progetto Diritti Mario Angelelli ha dichiarato: “Obiettivo della nostra presenza nel processo è quello di ricostruire le omissioni, i ritardi e le carenze dei soccorsi che sono emerse dalle indagini condotte dalla Procura e senza i quali la tragedia avrebbe avuto dimensioni sicuramente inferiori. Quella del tre ottobre è una pagina terribile della storia del nostro paese che non può essere dimenticata”