È stata rinviata al 7 giugno prossimo la prima udienza preliminare per il naufragio dell’11 ottobre 2013, il Naufragio dei bambini, in cui morirono 268 persone fra cui 60 bambini. La possibilità di far luce su una delle più grandi tragedie legate alle politiche migratorie europee degli ultimi decenni, si è aperta solo dopo quattro anni di muri di gomma e richieste di archiviazione cui si sono strenuamente opposti i legali dei familiari dei naufraghi, far cui Arturo Salerni e Mario Angelelli di Progetto Diritti.
Nel dicembre scorso è arrivata finalmente la richiesta di rinvio a giudizio da parte della Procura di Roma per l’allora capo sezione attività correnti della sala operativa del Cincnav della Marina militare, il capitano di fregata Luca Licciardi, e l’allora responsabile della centrale operativa della Guardia costiera, il capitano di vascello Leopoldo Manna. I due ufficiali superiori della Marina, sette giorni prima dell’inizio di Mare nostrum, secondo l’accusa, avrebbero potuto e dovuto evitare il massacro: avrebbero dovuto soccorrere le famiglie con i bambini, perché lo imponevano le norme, e avrebbero potuto soccorrerle, perché c’erano sia il tempo sia le condizioni meteo favorevoli per farlo. Per questo sono accusati di omissione d’atti d’ufficio e omicidio colposo.
Il gip Giovanni Giorgianni il 13 novembre scorso dispose anche ulteriori indagini in relazione alla posizione di Catia Pellegrino, comandate della Libra all’epoca dei fatti.