Le Abuelas de Plaza de Mayo, insieme a Progetto Diritti e ad Associazione 24 marzo terranno una conferenza stampa oggi alle 12 (ora argentina) a Buenos Aires, per informare sui Procedimenti giudiziari in Italia contro gli autori di crimini di lesa umanità in America Latina negli anni delle dittature (’70-’80).
La conferenza vuole essere un’occasione per far conoscere alla società argentina l’enorme portata storica e le motivazioni della sentenza del Processo Condor, emessa il 17 gennaio scorso. Inoltre gli avvocati, che hanno difeso molte delle parti civili nel Processo, illustreranno i passaggi fondamentali perché si possa giungere nel processo d’appello, chiesto dalla Procura di Roma, al riconoscimento delle responsabilità anche per gli imputati assolti in primo grado.
Saranno presenti, oltre agli avvocati di Progetto Diritti Arturo Salerni e Mario Angelelli, Jorge Ithurburu per 24 marzo onlus, le Abuelas, i nipoti ritrovati, i familiari e le vittime dei repressori latino americani, alcuni dei quali hanno trovato rifugio in Italia.
Nella loro permanenza in Argentina gli avvocati hanno avuto l’opportunità di raccogliere testimonianze delle vittime di tortura provenienti da San Juan, utili per lo svolgimento delle indagini difensive delle persone offese nel procedimento attualmente pendente presso la Procura della Repubblica di Roma nei confronti di Carlos Luis Malatto. Il tenente colonnello Malatto, accusato di crimini contro l’umanità, dal 2011 vive in Italia da uomo libero, avendo il nostro Paese rifiutato l’estradizione.
Il viaggio di Progetto Diritti in America Latina, che si conclude oggi, ha rappresentato una grande possibilità per restituire alle organizzazioni dei diritti umani, alle autorità e alla società civile tutta di Uruguay, Bolivia e Argentina, i risultati dell’impegno in Italia delle organizzazioni, degli avvocati, dei magistrati che si mobilitano perché chi viola i diritti umani non resti impunito. E per affermare che la ricostruzione della memoria è fondamentale per la costruzione di una cultura del rispetto della dignità delle persone, della tolleranza, delle diversità.
Il progetto è stato realizzato grazie al supporto di Oak Foundation.