“Lo Stato italiano è in debito con i familiari di Josè Garramon e con Maria Laura Bulanti Garramon, per questo ha il dovere di continuare le indagini sull’omicidio del piccolo scomparso trentatré anni fa” questo quanto dichiarato dall’avv. Mario Angelelli ai microfoni della trasmissione “Chi l’ha visto?” andata in onda mercoledì 30 novembre.
Marco Accetti, colpevole di un reato terribile, quanto ignominioso, quale quello dell’uccisione e (probabimente) sequestro di persona di un bambino, non può essere nuovamente indagato per lo stesso reato per il quale fu condannato ad appena un anno e otto mesi con l’accusa di omicidio colposo. Ma insieme a lui c’erano altre persone e su questo la giustizia italiana deve fare chiarezza. Inoltre, come afferma Maria Laura Garramon, madre di José, esistono documenti secretati che dimostrerebbero non solo la colpevolezza di Accetti rispetto al reato di sequestro di persona del suo bambino, ma anche la responsabilità dello stesso nella sparizione di Bruno Romano, un altro dodicenne scomparso nel 1997 a Roma e mai più ritrovato.
Maria Laura scriverà una lettera al Presidente del Consiglio Renzi per chiedergli di rendere accessibili quei documenti, come gli Stati dell’America Latina hanno fatto per dare la possibilità di fare chiarezza sulla desaparicion di alcuni cittadini italiani avvenuta nel decennio ’70-’80 nell’ambito del Piano Condor su cui si sta svolgendo un processo in Italia.
“Josè oggi avrebbe quarantacinque anni ma non c’è più. Ho ancora la forza di lottare: per me tutti i bambini di dodici anni sono Josè Garramon” dice oggi, con grande determinazione, la mamma di Josè.