Il violento mestiere di scrivere. Rodolfo Walsh attraverso Alessandro Leogrande

copertinalibroMercoledì 20 luglio all’Ex-Dogana per il SummerKino appuntamento con Il violento mestiere di scrivere, libro di Rodolfo Walsh, curato e introdotto da Alessandro Leogrande ed edito da La nuova Frontiera. Con Alessandro Leogrande intervengono l’avv. Arturo Salerni e Gioacchino De Chirico.

Argentino, classe 1927 Rodolfo Walsh per tutta la sua breve vita ha girato il suo Paese e l’America Latina. La giunta militare argentina l’ha fatto sparire di notte come decine di migliaia di persone.

«Precursore del New Journalism, narratore brillante e polemista politico scelse la lotta armata per resistere alla dittatura militare. Oggi Rodolfo Walsh, a quasi quarant’anni dalla sua “desaparición”, si torna finalmente a pubblicare e a leggere.» (El Pais).

Il violento mestiere di scrivere è composto da una serie di articoli di Rodolfo Walsh che coprono un arco temporale molto ampio – dal 1953 al 1977 – in cui sono raccontate le condizioni sociali e politiche che portarono alla grande catastrofe argentina del ’76. A questi articoli si affiancano altri reportage più lunghi, dove l’autore ha modo di mettere in luce tutto il suo talento di grande narratore. Chiude la raccolta la celeberrima “Lettera aperta di uno scrittore alla Giunta Militare”, l’ultimo atto di accusa di Walsh, scritta poco prima di cadere sotto i colpi di un gruppo di fuoco militare.

Come scrive Leogrande nell’introduzione, “il modello Walsh è importante tanto quanto il modello Wolfe o il modello Kapuscinski o il modello Aleksievic nel definire una delle possibili strade della letteratura non-fiction, anche nel XXI secolo”.

Rodolfo Walsh nasce a Choele-Choel, in Argentina, nel 1927. Scrittore, traduttore, militante politico e giornalista, è conosciuto soprattutto per aver scritto nel 1957 il capolavoro del giornalismo d’inchiesta Operazione massacro. Esordisce nella narrativa nel 1953 con la raccolta di racconti Variazioni in rosso (Sellerio). Tra le sue opere più importanti vanno ricordate I riti terreni (1965) Un chilo d’oro (1967) e i reportage Caso Satanowsky ¿Quién mató a Rosendo?. Dal 25 marzo del 1977, dopo aver inviato la celebre Lettera aperta di uno scrittore alla Giunta Militare, il suo nome compare nella lunga lista dei desaparecidos.

L’evento è organizzato da Altroquando e Giufà Libreria Caffe’ al Summer Kino, all’Ex-Dogana in via dello Scalo di San Lorenzo, 10 a Roma alle 20.00.

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