Comune di Gerenzano: ‘Non affittate agli immigrati’, immigrazione.biz, 26702/2010

Un’ordinanza comunale spiega le motivazioni della rivalsa dell’identità comunale



Per l’assessore alla sicurezza del piccolo comune di Gerenzano, Cristiano Borghi, sono tempi duri dopo che alcuni componenti del comitato Gerenzano Accoglie hanno presentato ricorso alle malefatte del loro rappresentante politico. La sua intenzione è quella di “difendere” l’identità del paese invitando i proprietari delle villette ed appartamenti del centro a non affittarli o venderli ad immigrati, siano essi regolari o non, per lui non c’è differenza. E ha usato canali ufficiali come il giornalino e il sito web del comune per esprimere la sua opinione. 

Dopo l’attivazione di uno sportello per la segnalazione di nuovi immigrati “irregolari” e una linea telefonica cellulare, utilizzabile anche tramite sms, per segnalare i “casi sospetti”, arriva l’ennesima trovata di questo politico che sa tanto di discriminazione. Non a caso la situazione è stata anche segnalata all’Ufficio contro le discriminazioni razziali del Ministero delle Pari Opportunità ed è stato dunque presentato ricorso contro il comune, la cui udienza si terrà a Milano giovedì 1 aprile 2010 alle ore 12.00. Promotori sono stati, oltre che il comitato Gerenzano Accoglie, gli avvocati dell’Asgi e dell’Apn che alla notizia sono rimasti sconcertati. 

Durante l’udienza verrà chiesto al giudice del tribunale di Milano di “accertare e dichiarare il carattere discriminatorio del comportamento tenuto dal Comune di Gerenzano e dall’Assessore Cristiano Borghi consistente nell’aver pubblicato sul bollettino Filodiretto coi cittadini n.1/09 e sul sito del Comune, che ha sottoscritto l’articolo ”noi abbiamo chiuso le porte…ma molti gerenzanesi le hanno riaperte”; verrà inoltre chiesto di ordinare al Comune di Gerenzano, in persona del Sindaco pro tempore, di “rimuovere immediatamente dal sito del Comune il predetto articolo e di dare adeguata pubblicità alla decisione giudiziale con le forme che il Giudice vorrà indicare”; a tal fine si chiede comunque quantomeno “la pubblicazione sul sito del Comune del testo integrale della emananda decisione”, lasciando spazio anche alla pubblicazione della decisione anche su un quotidiano a carattere nazionale.